Pluriomicidio alla Piana di Catania, web diviso tra chi “assolve” il custode e chi piange Massimo e Agatino

Pluriomicidio alla Piana di Catania, web diviso tra chi “assolve” il custode e chi piange Massimo e Agatino

CATANIA – Sono sempre più delineati i contorni del pluriomicidio che si è consumato nel pomeriggio di lunedì 10 febbraio in contrada Xirumi, nella Piana di Catania, al confine tra la provincia etnea e quella di Siracusa.

Ad aprire il fuoco contro Massimo Casella, 47 anni, Agatino Saraniti, 19 anni, e Gregorio Signorelli, 36 anni e attualmente ricoverato all’ospedale Garibaldi di Catania, sarebbe stato Giuseppe Sallemi, 42enne di Scordia (CT). Lo stesso custode del fondo agricolo avrebbe confessato di avere sparato ai tre uomini per motivi legati al furto di agrumi.

Un’azione compiuta presumibilmente per legittima difesa, così come ribadito dai legami difensori di Sallemi. L’episodio di sangue, comunque, non ha lasciato indifferente l’opinione pubblica, con numerosi commenti pubblicati sui social network da parte di chi, da una parte o dall’altra, si sente in dovere di esprimere la propria opinione su quanto avvenuto.

Mettevi nei panni chi ogni giorno vive nella paura di essere derubato e perdere la vita“, scrive su Facebook Francesco. “Nessuno ha il diritto di levare la vita a qualcuno“, ribadisce invece Carmen.

Di tutt’altro avviso il parere di Samy, la quale commenta così, ironicamente: “Non si può più neanche andare a rubare indisturbati!“. “Chissà quanti furti aveva subìto questo signore e l’hanno portato all’esasperazione“, aggiunge Margherita.

Non si può morire per avere tentato di rubare delle arance. Il crimine andava denunciato e la legge avrebbe fatto il suo corso, ma nessuno può arrogarsi il diritto di togliere la vita ad un altro essere umano“, è invece il pensiero di Rosario.

Nel frattempo, nelle prossime ore, potrebbe essere effettuato un esame autoptico con incidente probatorio per fare ulteriore luce sulla vicenda.