Sorvegliato speciale sorpreso con cocaina e crack in casa: arrestato 30enne

Sorvegliato speciale sorpreso con cocaina e crack in casa: arrestato 30enne

MARSALA – I carabinieri della Sezione Radiomobile di Marsala hanno eseguito l’arresto, con l’accusa di detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti, di Alberto Giacalone, 30 anni, marsalese, gravato da precedenti di polizia.

L’operazione è scattata nella serata di lunedì 3 febbraio, durante un servizio straordinario di controllo del territorio predisposto dalla compagnia carabinieri di Marsala, con il supporto di personale della compagnia di Intervento Operativo del XII Reggimento Sicilia, al fine di prevenire e reprimere lo spaccio di sostanze stupefacenti.

Nel corso del servizio, che prevedeva anche il controllo dei soggetti gravati da misure di limitazione della libertà personale, i militari operanti si sono recati nell’abitazione di Giacalone il quale, essendo sottoposto alla misura della sorveglianza speciale di Pubblica Sicurezza, aveva l’obbligo di non uscire di casa nelle ore serali e notturne. L’atteggiamento tenuto da Giacalone nel corso del controllo, che si è mostrato molto nervoso e che ha impedito l’accesso alla sua abitazione chiudendo la porta alle sue spalle, ha spinto i militari a svolgere controlli più approfonditi per cui, alcuni militari sono entrati in casa insieme allo stesso 30enne, mentre altri si sono disposti immediatamente intorno alla palazzina in modo da tenere sotto controllo le eventuali vie di fuga. L’intuizione dei carabinieri si è rivelata corretta, infatti, dopo pochi secondi, la pattuglia posizionata nel retro dello stabile ha notato lanciare dalla finestra dell’appartamento di Giacalone un involucro, prontamente recuperato, che conteneva complessivamente circa 11 grammi di cocaina. Le perquisizioni effettuate all’interno della abitazione hanno permesso di rinvenire altri involucri contenenti complessivamente 1,20 grammi di crack, diverso materiale utilizzato per il confezionamento dello stupefacente e la somma contante di 255 euro, ritenuta verosimilmente provento dell’attività di spaccio.

I carabinieri, inoltre, controllando attentamente l’appartamento, hanno notato un sistema di videosorveglianza a circuito chiuso costituito da ben 3 telecamere collegate ad uno schermo che permetteva, di fatto, di osservare i vari ingressi dello stabile e la strada principale. Tale sistema, verosimilmente installato per eludere i controlli da parte delle forze di polizia, è stato sottoposto a sequestro dai militari.

Nel corso del giudizio direttissimo che si è tenuto nella giornata di ieri dinanzi al giudice lilybetano, oltre alla convalida dell’arresto, è stata disposta la misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di residenza.