Catania, Librino a ferro e fuoco contro l’illegalità diffusa: scoperti sfruttamento minorile, attività abusive e violenze

Catania, Librino a ferro e fuoco contro l’illegalità diffusa: scoperti sfruttamento minorile, attività abusive e violenze

CATANIA – Quartiere di Librino a ferro e fuoco da parte della Polizia di Stato contro l’illegalità diffusa. Una donna di 44 anni, moglie di un detenuto e madre di un minore di 15 anni, è stata indagata in stato di libertà per i reati di truffa aggravata ai danni dello Stato per la percezione indebita di erogazioni pubbliche, sfruttamento del lavoro minorile e interruzione della scuola d’istruzione dell’obbligo.

L’indagata, già dall’anno scorso, aveva fatto interrompere la frequentazione della scuola secondaria di primo grado al proprio figlio il quale, invece, lavora alle dipendenze di 2 venditori ambulanti abusivi per circa 2 euro l’ora, venendo, quindi, impiegato in attività non consentita e in condizioni non sicure e di sfruttamento. 

Indagato in stato di libertà per il reato di sfruttamento del lavoro minorile, anche i citati due “datori di lavoro in nero”. Il bambino è stato affidato alla madre che, davanti agli operatori di polizia, si è fatta consegnare la paga che aveva ricevuto il minore pari a 50 euro “guadagnati” nei pregressi giorni di lavoro. Poiché la donna è risultata percettrice il reddito di cittadinanza, essendo questo non dovuto, è stata anche indagata per il reato di truffa.

Nel corso di un altro controllo, sono stati indagati in stato di libertà per i reati di abuso edilizio e invasione di terreni, due venditori ambulanti abusivi. I due avevano costruito sulla pubblica via e senza alcuna autorizzazione un garage/deposito. Al fine di portarvi l’energia elettrica, hanno fatto passare dei fili sotto il sedime stradale, eseguendo lavori sulla pubblica via, rompendo l’asfalto per poi ripristinarlo con il getto cemento.

Indagato in stato di libertà, per i reati di esercizio abusivo di gioco e scommesse nonché di occupazione abusiva d’immobile, anche un soggetto pregiudicato il quale, in una bottega di proprietà dell’Istituto Autonomo Case Popolari, ha allestito in modo del tutto illegale una sala giochi con annesso bar di somministrazione bevande e alimenti.

Durante l’intervento di polizia, sono stati sorpresi numerosi soggetti intenti a giocare a carte con vincita finale in denaro, alcuni “clienti” sono riusciti a dileguarsi. L’immobile è stato sequestrato penalmente assieme alle carte da gioco e il denaro rinvenuto.

Nel corso dei controlli su strada, è stato fermato un pluripregiudicato sottoposto alla misura della sorveglianza speciale con patente di guida revocata. Malgrado ciò, l’uomo era alla guida di un’autovettura. Per tale motivo, oltre alle previste sanzioni pecuniarie di svariate migliaia di euro, si è proceduto al sequestro del veicolo e alle previste segnalazioni.

Infine, una persona è stata indagata in stato di libertà per i reati di tentata estorsione, minacce aggravate e maltrattamenti in famiglia in danno di diversi componenti del nucleo familiare. Pretendeva, infatti, di ottenere un patrimonio di notevole valore economico.

Insieme all’uomo e per reati funzionali allo scopo estorsivo, sono stati indagati anche i due soggetti che lo hanno aiutato nel compimento del reato. Al fine di contestare le ulteriori sanzioni e adottare i previsti provvedimenti, sono stati informati i competenti enti della Guardia di Finanza, Inps, I.A.C.P., Agenzia delle Entrate e Polizia Locale.

Immagine di repertorio