CATANIA – Sfarzose, imponenti, minute, datate, dotate di boccia o mazzo di fuori. Queste sono solo alcune delle caratteristiche che distinguono i 12 cerei donati a Sant’Agata.
Una delle feste patronali più conosciute in tutto il mondo, che riempie di orgoglio i cuori dei devoti, dopo un lunghissimo periodo di attesa, è entrata nel vivo. Il fercolo della santa patrona del capoluogo etneo, è tornato a brillare alla luce del sole, di giorno, e dei fuochi d’artificio, la sera, che sono già stati scoppiati prima al Duomo e poi al “Fortino” e che verranno fatti risplendere in cielo, questa notte, nella piazza “del Borgo” a Catania.
Nel periodo immediatamente precedente l’inizio delle festività agatine, la nostra testata si è occupata di fare un’approfondimento costante sulla gestione, la storia, la composizione delle 12 candelore che anno dopo anno, da ormai quasi 2 secoli, precedono il passo del fercolo della “picciridda” in giro per le strade del capoluogo etneo.
Per chi si fosse perso qualcuno di questi articoli o più semplicemente avesse il piacere di rileggerli, forniamo di seguito un ordinato elenco in modo da favorirne la fruizione.
- La candelora degli ortofrutticoli;
- La candelora del circolo Sant’agata;
- La candelora dei macellai;
- La candelora dei fiorai;
- La candelore dei pescivendoli;
- La candelora di Monsignor Ventimiglia;
- La candelora villaggio Sant’Agata;
- La candelora dei panettieri;
- La candelora dei pizzicagnoli;
- La candelora dei bettolieri;
- La candelora dei pastai;
- La candelora dei rinoti.