Capodanni “bizzarri” nel mondo: cazzotti, lingue forate e salti sul fuoco per celebrare l’arrivo del nuovo anno

Capodanni “bizzarri” nel mondo: cazzotti, lingue forate e salti sul fuoco per celebrare l’arrivo del nuovo anno

Non sempre gli scambi di auguri e i brindisi di mezzanotte sono contemplati a tutte le latitudini come il modo migliore per celebrare l’arrivo del nuovo anno. Nei vari Paesi del mondo, infatti, esistono numerose tradizioni “non convenzionali” che determinano il passaggio da un calendario all’altro.

Si tratta, nella maggior parte dei casi, di riti propiziatori o religiosi che coinvolgono a tutto tondo comunità e minoranze del posto. Non mancano, tuttavia, abitudini “pagane” mosse da spirito di goliardia.

Cazzotti dietro le orecchie!“, esclamerebbe l’esagitato Nico de “I Sardi” di Aldo, Giovanni e Giacomo se si trovasse a celebrare il Capodanno a Chumbivilca, in Perù, dove si è soliti prendersi a sberle in un’arena durante il festival Takanakuy per risolvere, nemmeno tanto simbolicamente, le vecchie controversie nate durante l’anno. Una volta conclusa la contesa, gli sfidanti possono riappacificarsi e festeggiare.

Ad Allendale, in Scozia, per l’arrivo del nuovo anno viene celebrato il “Tar Bar’l Festival“, al secolo “Festival del Catrame“, che consiste nel portare in processione sulle proprie teste dei vassoi di legno ricavati da barili di whiskey. Durante il percorso, i vassoi vengono riempiti di catrame e incendiati per poi essere gettati in un falò propiziatorio. Si tratta di una tradizione che viene tramandata da padre in figlio e particolarmente sentita nella zona.

Restando in tema fuoco, particolare è l’usanza curda che impegna tanti giovani a compiere dei salti su dei piccoli roghi come simbolo del passaggio tra il vecchio e il nuovo anno. Va sottolineato, tuttavia, il rito viene compiuto a marzo in occasione del Capodanno curdo, ma merita certamente una menzione speciale nella nostra carrellata.

È l’acqua, invece, la protagonista principale del Capodanno che si celebra in Thailandia. Migliaia di cittadini, infatti, si recano nelle strade principali dei centri abitati per essere letteralmente “annaffiati” con litri d’acqua. Fulcro di questa tradizione è la capitale Bangkok, dove a compiere il rito sono i tradizionali elefanti con le loro potenti proboscidi. Capodanno bagnato, Capodanno fortunato?

In Brasile, invece, i residenti del Paese carioca si divertono a cavalcare le prime sette onde marine del nuovo anno vestiti interamente di bianco. Si tratta di un modo per rendere omaggio alla dea sirena Yemanjà, protettrice delle acque e divinità che aiuta i pescatori ad acciuffare i pesci.

Farà parecchio male, poi, il rituale che viene praticato dalla comunità newari di Bode, nel Nepal, dove un appartenente decide di forarsi la lingua con un lungo e affilato ago per tenere lontani gli spiriti maligni. In Giappone, invece, l’arrivo dell’anno nuovo viene salutato con 108 rintocchi di campane.

Immagine di repertorio