Oltre alla tombola c’è di più: dal “cucù” a “l’assassino”, i giochi natalizi più amati dalle famiglie

Oltre alla tombola c’è di più: dal “cucù” a “l’assassino”, i giochi natalizi più amati dalle famiglie

PALERMO – L’evoluzione della tecnologia e delle scienze ha provocato nella quotidianità di ogni persona un profondo cambiamento, mutando drasticamente l’aspetto psicologico e sociale dei rapporti interpersonali.

Certe cose, però, tra l’odierna modernità e il tanto criticato “allontanamento dai valori”, sembrerebbero proprio non voler cambiare.

Quasi per “colpa” dello spirito natalizio e di quel che il Natale rappresenta, infatti, certe abitudini – che ormai sono vere e proprie tradizioni – mantengono la festività all’interno di una “bolla senza tempo”, dove ognuno può trovarsi in sintonia con chi lo circonda indipendentemente dalla sua età.

Tradizione delle feste, oltre agli interminabili e maestosi banchetti, sono i semplici ma celeberrimi giochi di carte (e non), che spesso fungono da intermezzo tra un buon pasto e un orrendo paio di calze regalate da un parente alla lontana.

È dovere dei più grandi, infatti, tramandare ai giovani regole e mod25ità dei famosi giochi di carte che tutta l’Italia ha imparato ad apprezzare e attendere impazientemente.

Oltre alla classica “Tombola”, certamente senza tempo, ma forse superata nonostante le sue mille varianti (l’utilizzo delle carte siciliane o dei piccoli regalini come premio), molti altri giochi, da ogni casa e famiglia, diventano protagonisti delle festività.

Ogni gioco, infatti, ha una propria origine, un luogo preciso a cui appartiene e un suo svolgimento. Direttamente da Venezia, ad esempio, il “Mercante in fiera”, replicato pure in televisione per il coinvolgimento che crea tra i giocatori, invitati a sfruttare il proprio intuito e a sperare in un pizzico di fortuna.

Necessitano dell’utilizzo delle carte (siciliane, francesi etc) anche altri giochi come “Sette e mezzo” o “L’assassino” (conosciuto ai più col nome di “Lupus in fabula”), ricorrenti anch’essi in tutte le case dello Stivale.

Tipiche della Sicilia, invece, sono la “Briscola”o la “Scopa”, giocate anche in altri periodi dell’anno, seppur lontani dalle festività natalizie. A Natale, però, i siciliani hanno un appuntamento fisso a cui non si può dire mai di no: il “Cucù”.

“Cucù” è un gioco che permette molte “personalizzazioni”, che variano a seconda del nucleo familiare che si cimenta nel gioco: dal “saltacavallo”, al re di oro nel mazzo, fino alla regola del “non parlare col morto“.

Questi divertimenti sono la prova ultima del fatto che le tradizioni hanno un potere speciale sulle persone, tanto da diventare parte integrante delle loro vite, nonché l’occasione giusta per riscoprire quel senso di serenità e gioia che il Natale – senza un piccolo “aiutino” – non sempre ormai riesce a donare.