Palermo, il tracollo in casa contro il Savoia è un campanello d’allarme

Palermo, il tracollo in casa contro il Savoia è un campanello d’allarme

PALERMO – Inaspettata è arrivata la prima sconfitta della stagione per il Palermo. dopo dieci vittorie di fila, i rosanero si son dovuti arrendere al cospetto di un Savoia ben messo in campo e con una carica agonistica al limite del consentito.

Gli uomini di Parlato, anche se non hanno rubato nulla, sono apparsi a tratti rissosi e provocatori e con il loro agire hanno innervosito oltre misura i giocatori in maglia nera. A farne le spese è stato Ficarrotta, espulso al 71° per un fallo di reazione nei confronti di
Oyewale.

L’operato dell’arbitro, apparso in troppo circostanze in confusione, ha contribuito ad alimentare il livello dello scontro fisico tra le due compagini a discapito della formazione di casa ieri stranamente nervosa.

Che i rosanero non avrebbero avuto vita facile si era capito subito: troppi palloni persi, troppi passaggi sbagliati e troppi lanci lunghi a certificare la mancanza di lucidità degli elementi chiamati ad inventare il gioco.

La marcatura stretta ad uomo praticata su Martin ha di fatto inaridito la sorgente della manovra rosanero. A ciò deve aggiungersi la giornata nera di Kraja, mai così impreciso, e di Felici, incapace di dialogare con i compagni.

Il gol del successo del Savoia, siglato al 76° da Diakite, è scaturito da una dormita di Lancini e di Doda, che si son fatti prendere d’infilata dall’attaccante oplontino, bravo a superare Pelagotti in uscita.

Pergolizzi, malgrado l’ingresso di Santana e di Langella, non è riuscito ad infondere tranquillità ai suoi che hanno continuato con tanti inutili palloni lunghi a tentare di penetrare nell’area avversaria.

Dovrà il mister rosanero lavorare a fondo perché la prima sconfitta stagionale del Palermo, che per fortuna dei rosa non ha avuto ripercussioni in classifica per il pareggio tra Biancavilla ed Acireale e per la sconfitta del Troina a Licata, non lasci strascichi mentali.

La battuta d’arresto dovrà essere percepita come un brutto contrattempo e come tale dovrà scivolare addosso ai suoi giocatori come acqua fresca. L’importante è riprendere immediatamente il cammino interrotto, facendo tesoro della sconfitta di ieri per capire che nella stagione nulla è scontato, che i cali di tensione causano danni inaspettati e che il blasone non è sufficiente a garantire la vittoria: per sconfiggere gli avversari ci vuole sudore, lucidità, nervi d’acciaio e gioco.