Catania, Arcidiacono (SD): “Revocare il bando per direttore Sostare”

Catania, Arcidiacono (SD): “Revocare il bando per direttore Sostare”

CATANIA – In un periodo non certo roseo per Sostare, sia dal punto di vista economico sia da quello gestionale, è stato emanato un nuovo bando per la ricerca di un direttore per i prossimi cinque anni.

Un bando che dal vicepresidente vicario del consiglio comunale Sebastiano Arcidiacono viene considerato “inopportuno”. Secondo l’esponente di Sicilia Democratica “l’azienda Sostare pubblica un bando per un dirigente esterno che graverebbe interamente sul bilancio aziendale già in rosso”.

Per il consigliere occorreva, in maniera preliminare, ricercare all’interno della stessa Sostare e delle altre partecipate “professionalità adeguate a ricoprire la figura di direttore generale” evitando così un aggravio dei costi.

Arcidiacono ha depositato un’interpellanza in merito al bando che prevede l’incarico esterno per un costo annuo di oltre 130mila euro.

Nell’interpellanza il consigliere chiede al sindaco e all’assessore alle Partecipate di revocare il bando per il conferimento dell’incarico di direttore generale, “nell’ottica dell’efficienza e dell’economicità dell’azione amministrativa, individuando le soluzioni che valorizzino professionalità interne alla stessa azienda e alle altre partecipate comunali”.

“Proprio mentre si chiedono pesanti sacrifici ai lavoratori – spiega Arcidiacono – con l’attivazione di contratti di solidarietà che incidono sulle condizioni di vita dei lavoratori e delle loro famiglie la pubblicazione di questo bando è quanto mai intempestiva e fuori luogo perché acuisce i disagi dei lavoratori che nei giorni scorsi sono stati costretti a subire una decurtazione del loro stipendio, anche perché Sostare e le altre aziende partecipate possiedono le professionalità necessarie per ricoprire con professionalità tale incarico”.

Nello stesso atto consiliare il vice presidente del consiglio comunale di Catania rileva, inoltre, di “non avere ricevuto alcuna risposta dall’amministrazione all’interpellanza presentata tre mesi addietro per conoscere i piani industriali delle aziende partecipate comunali che per legge avrebbero dovuti essere pronti entro lo scorso 30 giugno, poiché solo dall’esito di tale verifica si potrà capire verso quali società indirizzare iniziative di sostegno e sviluppo e quali invece alienare, determinando in questo caso il percorso per il vantaggio economico e la convenienza per la proprietà che è il comune di Catania”.