Catania, “agenzia di servizi” per l’immigrazione clandestina con quartier generale in piazza Carlo Alberto: il TARIFFARIO e i DETTAGLI – VIDEO

Catania, “agenzia di servizi” per l’immigrazione clandestina con quartier generale in piazza Carlo Alberto: il TARIFFARIO e i DETTAGLI – VIDEO

CATANIA – Nelle prime ore del mattino di oggi, la Polizia di Stato in esecuzione di una delega della Procura distrettuale di Catania, che ha coordinato le indagini della D.I.G.O.S. della Questura di Catania, ha proceduto all’esecuzione di un’ordinanza emessa dal giudice per le indagini preliminari a carico di 10 soggetti (5 italiani e 5 extra-comunitari), destinatari di misure cautelari custodiali in quanto ritenuti appartenenti a un’associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina mediante la creazione di falsi documenti necessari al rilascio o al rinnovo del permesso di soggiorno, così agevolando un numero indeterminato di stranieri in situazione di irregolarità sul territorio nazionale.

L’escalation dei flussi migratori diretti verso l’Europa, e, in particolare, verso l’Italia, quale Paese di destinazione o di transito, ha assicurato al sodalizio un vasto bacino di utenza e le richieste dei servizi provenendo da soggetti domiciliati in varie parti d’Italia (da Brescia a Siracusa) e anche in altri Stati europei (fra i quali Malta e la Francia ), nei quali l’associazione garantiva il rilascio dei documenti richiesti  in tempi ridottissimi per evitare ulteriori spese di trasferta e di soggiorno, in aggiunta agli onerosi prezzi delle prestazioni.

Proprio per venire incontro alle esigenze della clientela “fuori sede”, oltre ai normali pagamenti in contanti, l’organizzazione criminale disponeva anche di un circuito di pagamento telematico con carte Postepay, sul quale confluivano di norma i versamenti del primo acconto della tariffa stabilita, in attesa del pagamento del “saldo”, condizionato all’esito positivo della pratica con il rilascio dell’atto amministrativo o comunque dell’atto presupposto (matrimonio simulato, assunzione fittizia, etc.). Ovviamente, tale tariffa variava in funzione della rilevanza e della difficoltà di alterazione del documento richiesto.

In ogni caso, a riprova della natura imprenditoriale dell’attività criminosa, il sodalizio offriva frequentemente una sorta di diritto di “recesso”, atteso che nel caso in cui la pratica non andava a buon fine al cliente ed era garantita la restituzione dell’acconto già versato.

L’articolazione dall’organizzazione era funzionalmente calibrata sulle fasi del procedimento amministrativo volto all’acquisizione del titolo di soggiorno, essendo in particolare affidata ai pubblici ufficiali partecipi del sodalizio la fondamentale funzione di incidere, mediante false attestazioni, sull’esito dei controlli e dei sub procedimenti di rispettiva competenza.

In tal senso, il ruolo di alcuni sodali era legato alla specifica tipologia di permesso di soggiorno richiesto dal cliente, implicante differenti presupposti, oggetto delle false attestazioni: così, per il permesso per lavoro subordinato il sodalizio disponeva di soggetti atti a prestarsi quali falsi datori di lavoro; per il permesso per motivi familiari disponeva di soggetti disposti a contrarre matrimonio di comodo; per i soggiorni di lungo periodo, condizionati a requisiti più stringenti, era necessario l’intervento dei pubblici ufficiali infedeli, pronti ad attestarne falsamente la sussistenza.

L’associazione si configurava dunque come vera e propria agenzia di servizi, pronta a soddisfare, celermente ed efficacemente, qualsivoglia esigenza collegata al rilascio di titoli di soggiorno, assicurando false attestazioni sia in relazione alla titolarità di reddito, sia in relazione alla disponibilità di un alloggio idoneo (requisiti fondamentali per la concessione del permesso di soggiorno), reclutando coniugi di comodo per matrimoni simulati finalizzati al permesso di soggiorno per motivi familiari, fornendo datori di lavoro fittizi e compiacenti per permessi di soggiorno per lavoro subordinato, predisponendo buste paga per permessi di soggiorno per lavoro autonomo.

La specifica attività criminosa oggetto dell’associazione implicava inoltre l’esistenza di una rete di procacciatori di affari, deputati a rintracciare i clienti prospettando loro i “servizi” offerti.

Fra loro, quello con il bacino di utenza più ampio è risultato un soggetto dedito all’attività di tassista abusivo dal C.A.R.A. di Mineo alla stazione centrale di Catania, ciò consentendogli di entrare in contatto quotidianamente con un rilevante numero di potenziali clienti, successivamente indirizzati  al sodalizio per soddisfare le proprie esigenze.

L associazione, operante nel capoluogo etneo, aveva fissato il proprio “quartiere generale”  nel mercato cittadino di piazza Carlo Alberto, dove il promotore del sodalizio, di etnia senegalese, gestiva una bancarella di scarpe e occhiali griffati contraffatti, e un suo connazionale era titolare di un internet point, utilizzato come base logistica per i sodali e anche per le centinaia di clienti stranieri che quotidianamente richiedevano documenti per ottenere il permesso di soggiorno.

Sono stati individuati circa 100 soggetti stranieri favoriti dall’organizzazione; fra di essi risulta anche un tunisino, che aveva contatti diretti con un soggetto all’epoca arrestato per altri fatti insieme a Anis Amri, il noto terrorista autore della strage di Berlino, avvenuta ai mercatini di Natale il 19 dicembre 2016.