Migranti, Alan Kurdi si dirige verso Lampedusa: “Si applica la legge del mare”. Ecco il quadro delle Ong che stanno operando nel Mediterraneo

Migranti, Alan Kurdi si dirige verso Lampedusa: “Si applica la legge del mare”. Ecco il quadro delle Ong che stanno operando nel Mediterraneo

LAMPEDUSA – Si chiama Alan Kurdi la nave della Ong (organizzazione non governativa) tedesca Sea-Eye che ieri ha soccorso al largo della Libia 65 persone, ma si è rifiutata di dirigersi verso le sue coste, perché non considerato “porto sicuro” anche da grandissima parte della comunità internazionale e dall’Unione Europea, proprio per l’evento accaduto pochi giorni fa, quando uno dei famigerati centri di detenzione per migranti è stato bombardato e 53 persone sono morte.

In questo momento, quindi, l’imbarcazione si trova al limite delle acque territoriali italiane, con l’intento di approdare nell’isola.

Non siamo intimiditi da un ministro dell’Interno ma siamo diretti verso il più vicino porto sicuro. Si applica la legge del mare, anche quando qualche rappresentante di governo rifiuta di crederlo”: queste le parole contenute in un tweet delle Sea Eye. L’intenzione è quindi quella di far sbarcare i migranti in Italia, come previsto dal diritto del mare e dai trattati internazionali sui soccorsi in mare.

La Alan Kurdi rappresenta una delle quattro Ong che in questo momento prestano servizio di soccorso e pattugliamento nel Mediterraneo.

La nave Sea Watch, tra esse, si trova al momento a Licata, dopo essere stata sequestrata in seguito all’ultimo caso, che si è concluso all’alba del 29 giugno scorso; un’altra, la Proactiva Open Arms, si trova al momento a largo della Libia,  ma i maltesi come gli italiani le hanno vietato l’ingresso e il governo spagnolo, inoltre, ha promesso una maxi-multa da 900mila euro se si muove nell’area libica; e, infine la Mediterranea saving humans, con il veliero Alex che giovedì scorso ha tratto in salvo 54 persone.

Si tratta di un piccolo veliero noleggiato dalla Ong italiana Mediterranea, che in questo momento è protagonista dell’ennesimo “tira e molla” che vede dalla parte opposta il ministro degli Interni, Matteo Salvini, che ha vietato l’ingresso nelle acque italiane, pur battendo bandiera tricolore. Malta si è offerta di accogliere tutti, mentre l’Italia ricambia accogliendo 55 richiedenti asilo che si trovano già sull’isola. La nave dichiara di non potersi dirigere fino a Malta, ma è pronta a collaborare a un trasbordo dei naufraghi sia verso motovedette italiane, sia maltesi.

Intanto la situazione sanitaria a bordo, divenuta critica, ha fatto sì che un’imbarcazione della Guardia Costiera italiana, partita da Lampedusa, con personale sanitario del Sovrano Ordine di Malta, è corsa in soccorso e ha portato via 13 persone tra donne e bambini.

Fonte immagine Ansa.it