Traffico dei rapaci in via d’estinzione in Sicilia, a rischio gli equilibri naturali: “Si aumentino i controlli”

Traffico dei rapaci in via d’estinzione in Sicilia, a rischio gli equilibri naturali: “Si aumentino i controlli”

ENNA – Un’operazione condotta in grande stile e che ha visto coinvolta la Procura della Repubblica di Enna e i militari di ben cinque settori specialistici dell’Arma dei carabinieri. Al centro dell’attività investigativa, che ha comportato decine di perquisizioni, è ancora una volta il traffico di rari uccelli rapaci che, stante quanto diffuso dalla stampa, verrebbero prelevati dai nidi siciliani.

Un fenomeno talmente dilagante e grave da far rischiare l’estinzione di falchi lanari, aquile del bonelli e falchi pellegrini. Gli stessi carabinieri, del resto, hanno invitato a prendere le distanze da un approccio meramente collezionistico di chi tiene in cattività tali, nobilissimi e ormai rarissimi, animali che dovrebbero invece essere ammirati nel loro ambiente naturale.

“Ancora una volta la Sicilia è al centro di indagini che riguardano la tratta di uccelli rapaci – ha affermato il CABS, l’associazione di volontari esperti in antibracconaggio – “Si tratta di animali superprotetti sia dalla legge nazionale che da quella comunitaria ma che evidentemente fanno ancora gola a molti. Non può che destare ulteriore preoccupazione – hanno aggiunto i protezionisti – come anche in questo caso, tra le ipotesi investigative, vi sia quella dell’utilizzo di anelli e documenti contraffatti. Un sistema che, come è possibile evincersi dalla stessa nota diffusa alla stampa, si può presupporre articolato in diversi livelli potenzialmente illegali”.

Già nel passato si sono avute in Sicilia importanti operazioni di polizia che hanno portato il sequestro di numerosi uccelli rapaci a personaggi la cui attività mina profondamente gli equilibri naturali, oltre che il benessere degli animali. Gli uccelli rapaci, spiega il CABS, sono all’apice della catena alimentare e per questo ogni singolo prelievo rischia di alterare catene alimentari anche molto complesse.

Nel sequestro ora comunicato, oltre agli uccelli rapaci, sia diurni che notturni, sono stati rinvenuti anche cardellini e rare tartarughe di terra. Tra i reati configurabili vi sono: delitto di furto, riciclaggio, ricettazione al patrimonio indisponibile dello Stato e maltrattamento di animali. In più quelli contravvenzionali Cites (relativi alla Convenzione internazionale sul commercio di specie rare e protette) e della legge venatoria.

“Ringraziamo i Carabinieri – ha precisato il CABS – in tutte le loro articolazioni tra cui il SOARDA (Sezione Operativa Antibracconaggio e Reati in Danno di Animali) di Roma, per l’importante intervento compiuto in Sicilia. L’invito è quello di stringere ulteriormente i controlli su un settore che evidentemente continua a fornire, a spese della natura, margini di guadagno considerevoli”. Le attività di polizia si sono avvalse degli esperti del progetto Life ConRaSi (Conservazione Rapaci Siciliani) e del Gruppo Tutela Rapaci, ormai da tempo impegnati nella conservazione di rapaci in Sicilia.

Immagine di repertorio