Grazia Alonzo e il potere terapeutico della musica

Grazia Alonzo e il potere terapeutico della musica

CATANIA – La musica come strumento d’unione per sviluppare i talenti di ogni singolo individuo, promuovendo lo spirito di cooperazione e solidarietà per una costruzione di una società migliore. Questa è la mission del “Coro Cittadino di Voci Bianche” fondato sette anni fa dalla professoressa Grazia Alonzo con il supporto del pastore Carmelo Sgandurra e dell’Associazione Culturale Marfil. Dopo il successo del concerto evento alla biblioteca Verga di Sant’Agata Li Battiati, Grazia Alonzo e i suoi piccoli allievi sono pronti per l’imminente debutto del concerto-laboratorio del 5 luglio “Il coro, lo spazio e il corpo”. Durante una pausa dalle prove scopriamo com’è nato il progetto didattico del “Coro cittadino di Voci Bianche” e come la musica può migliorare i rapporti sociali.

Ci racconta com’è nato il Coro Cittadino?

“Da sette anni con Carmelo Sgandurra abbiamo creato il Coro Cittadino. Vogliamo dare un’opportunità educativa e formativa attraverso il canto e l’espressione corporea e vocale dei propri sentimenti e delle proprie attitudini per mezzo del gioco di squadra a tutti i ragazzi che arrivano da diverse realtà sociali. Ho messo a disposizione le mie competenze e le mie qualità per la formazione di un coro di voci bianche, con un repertorio che va dal classico al medievale fino al gospel e qualcosa di rinascimentale, coinvolgendo anche le scuole in modo da valorizzare il talento del ragazzo”.

Chi sono i suoi allievi?

“I ragazzi che partecipano al coro vanno dai 7 ai 16 anni suddivisi in due sezioni dai 7 ai 10 e dagli 11 ai 16. In questo progetto sono supportata da insegnanti e colleghi musicisti dell’Istituto Musicale Bellini come Luigi Fabiano, Clara Cusimano, Flavia Piluso, Salvo Bentivegna, Orazio Spoto ed Emanuela Barbagallo. Viviamo in un’atmosfera di collaborazione per un interscambio culturale dove formiamo non solo allievi ma anche insegnanti, che acquisiscono le nozioni per formare un coro di voci bianche nelle scuole”.

Spesso a chi non sa cantare si dice: “Lascia perdere la musica sei troppo stonato”. È vera quella frase che alcuni esperti di musica dicono che non esistono persone stonate?

“Certamente. Nessuno è stonato è tutto questione di orecchio e abitudine. Le voci si differenziano per timbro ed estensione ma in natura non esiste una persona veramente stonata. All’inizio alcuni bambini ad esempio erano molto timidi e stonavano, poi acquisendo fiducia e coraggio non smettono più di cantare”.

Il 5 luglio darà vita al concerto laboratorio “Il coro, lo spazio e il corpo”. Cosa le ha regalato questo lavoro al contatto con i bambini?

“La gioia di fare musica e poter imparare dalla loro semplicità la bellezza delle cose”.

Cosa si aspetta in futuro da questo progetto musicale a sfondo sociale?

“Lavorare sempre con le scuole e collaborare non solo con i sindaci dei comuni pedemontani ma anche con Catania in modo da far sviluppare attraverso il potere della musica di gruppo i talenti di ognuno di noi, perché parafrasando una massima del Maestro Ezio Bosso l’orchestra è la società ideale, perché rispettando l’altro possiamo costruire un mondo migliore”.