Denunce e sanzioni nei lidi per 6mila euro, scarse condizioni igieniche e mancate autorizzazioni

Denunce e sanzioni nei lidi per 6mila euro, scarse condizioni igieniche e mancate autorizzazioni

ALCAMO – In questi giorni i carabinieri della compagnia di Alcamo, nel Trapanese, sono stati impegnati, insieme ai carabinieri del nucleo anti sofisticazione di Palermo e del nucleo ispettorato del lavoro di Trapani, in una serie di controlli agli stabilimenti balneari del litorale, in vista dell’imminente stagione estiva.

Il 12 giugno i militari hanno ispezionato numerosi lidi della zona scoprendo, in alcuni di questi, diversi illeciti amministrativi, sanzionati per un ammontare complessivo di 6mila euro, per il mancato rispetto delle prescrizioni relative ai requisiti e alle procedure di autocontrollo.

In particolare, in uno dei lidi ispezionati è stata scoperta l’inadeguatezza di un locale adibito a spogliatoio del personale, in un secondo lido è stato rilevato il mancato aggiornamento delle registrazioni delle operazioni di autocontrollo e la mancata esibizione dell’attestato di alimentarista da parte del personale preposto, mentre in un terzo stabilimento è stata accertata, oltre alla mancata esibizione dell’attestato di alimentarista, anche l’inadeguatezza igienico sanitaria del locale cucina.

Nel corso del servizio, i carabinieri sono andati in un altro stabilimento balneare, a Guidaloca, già oggetto di controllo circa una settimana fa, per verificare il rispetto dell’ordinanza di chiusura attività con effetto immediato e a tempo indeterminato, emessa a termine dell’ispezione, per le gravi violazioni che erano emerse: la mancanza di registrazioni sanitarie, l’assenza delle autorizzazioni necessarie per la somministrazione di cibi e bevande nonché l’omesso conseguimento della licenza per lo svolgimento dell’attività.

Giunti sul posto, i militari hanno scoperto che il lido era regolarmente aperto e ancora funzionante, pertanto hanno denunciato il proprietario in stato di libertà all’autorità giudiziaria per non aver rispettato l’ordine di chiusura a lui imposto, oltre a intimare l’immediata chiusura dello stabilimento.