“San Giovanni Decollato” e il ricordo nostalgico dei curtigghi civitoti

“San Giovanni Decollato” e il ricordo nostalgico dei curtigghi civitoti

CATANIA – Un caposaldo della letteratura siciliana come “San Giovanni Decollato”, nato dalla geniale penna di Nino Martoglio e rappresentato dalle più svariate compagnie teatrali internazionali, ogni volta che viene riproposto è sinonimo di divertimento e grasse risate che anche nella versione messa in scena, fino a domenica 9 giugno, sul palco del Teatro L’Istrione diretta da Valerio Santi, autore anche delle musiche e della scenografia, conferma il successo decretato negli anni e astutamente conclude tra copiosi applausi la stagione dell’affiatata compagnia.

Un classico dei primi novecento in cui la realtà catanese dei “curtigghi civitoti” o di alcune zone di via Plebiscito della Catania storica e nostalgica riporta alla memoria i semplici ed ingenui umori che con il passare del tempo sono ormai scomparsi. La regia è veloce e scorrevole in tutti e tre gli atti e non si limita solamente a dare vita alle vicissitudini del ciabattino Austinu Miciaciu, interpretato da un eccellente Francesco Russo perfetto in ogni singola battuta e movimento di scena, ma dona allo spettacolo una nuova vis comica pur restando fedele al testo scritto da Martoglio.

Il cast riesce a tenere alta l’attenzione dello spettatore raccontando con ogni esclamazione o mimica la veridicità sanguigna dei complicati rapporti umani che s’incontrano e scontrano durante l’intero spettacolo. Esilaranti le gag tra Francesco Russo nei panni di mastru Austinu con la petulante moglie Lona, una spumeggiante Rosaria Francese, la quale litiga animatamente con lo strampalato ciabattino. Impossibile non applaudire ai tanti siparietti comici e al colloquio personale tra il calzolaio e l’altarino del Santo nel chiedere al proprio protettore il miracolo di ridurre al silenzio assoluto l’impertinente moglie.

Pregevole il gioco d’amore tra Serafina, Adriana Lo Castro, la figlia di Mastru Austinu e Ciccino, Valerio Santi, il laureando vicino di casa.  Bravi Raniela Ragonese e Concetto Venti, rispettivamente nonna Prudenzia e nonno Calorio nel ricreare un accento e una parlata di indefinibile collocazione geografica ma di immediata presa sul pubblico che durante l’incontro con i coniugi Miciaciu trova la sua massima espressione conquistando meritatamente applausi senza sosta.

Gli attori Anna Impegnoso, donna Zenna, Salvo Scuderi, il sindaco, e Giuseppe Balsamo, Orazio Funcidda, i quali con i loro frenetici dialoghi e briose interpretazioni completano il cast di un classico della nostra tradizione dal sapore eterno portato al successo prima a teatro e poi al cinema da Angelo Musco e Rosina Anselmi e da Totò nel 1940 per il grande schermo.