Videosorveglianza negli asili, parola ai genitori: “I bambini vanno tutelati prima dello statuto dei lavoratori”

Videosorveglianza negli asili, parola ai genitori: “I bambini vanno tutelati prima dello statuto dei lavoratori”

CATANIA – Pochi giorni fa il decreto Sblocca Cantieri ha introdotto l’obbligo di installare sistemi di videosorveglianza a circuito chiuso nelle scuole dell’infanzia e nelle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali per anziani e per persone con disabilità, con l’obiettivo di monitorare le condotte di maestre, educatori e infermieri che spesso maltrattano fisicamente e psicologicamente bambini e anziani, incapaci di difendersi da soli.

Il governo ha affermato di voler assicurare a bambini, disabili e anziani la più ampia tutela e per farlo ha disposto dei finanziamenti per 5 milioni di euro per il 2019 e per 15 milioni per ogni anno dal 2020 al 2024. Lo prevede un emendamento al decreto Sblocca cantieri approvato dalle Commissioni Lavori pubblici e Ambiente del Senato e firmato da Movimento 5 Stelle, Lega, Partito Democratico e Forza Italia.

I comuni dovranno quindi obbligatoriamente dotare ogni struttura di sistemi di videosorveglianza e dispositivi per l’archiviazione di immagini e video.

Ma il discorso sicurezza si incrocia e si scontra inevitabilmente con quello della privacy: “Da padre di due figli di tre anni non posso che essere favorevole all’installazione delle telecamere negli asili nido – dice Giuseppe – Perché quando si leggono fatti di cronaca su maltrattamenti ad anziani e bambini non si può rimanere in silenzio e far finta di niente anche perché, purtroppo, succede più spesso di quello che si crede.

Però, in tutta onestà, non so se questa sia realmente la soluzione – continua -. Credo che provare a risolvere la questione sia sempre meglio di ignorare il problema. Sicuramente sarà di difficile attuazione perché fino a questo momento, per statuto dei lavoratori, riprendere con mezzi di registrazione audio o video senza il pieno consenso non è stato possibile. Non sappiamo se l’utilizzo delle telecamere sarà il rimedio universale a tutti i mali, ma sicuramente le persone più deboli in una società devono essere tutelate prima dello statuto dei lavoratori“.

Immagine di repertorio