Produzione miele in crisi a causa del cambiamento climatico, Passanisi: “L’opinione pubblica va sensibilizzata”

Produzione miele in crisi a causa del cambiamento climatico, Passanisi: “L’opinione pubblica va sensibilizzata”

CATANIA – Cambiamento climatico e agricoltura, un dualismo che continua a far discutere e non si sa  ancora per quanto altro tempo. In Sicilia le temperature degli ultimi mesi non hanno lasciato ben sperare sulla sopravvivenza dei prodotti agricoli nostrani e spesso quelli vengono spacciati per tali non lo sono realmente.

Tra questi il miele non è certo immune da una crisi per diversi altri motivi, oltre al repentino passaggio da uno stato di siccità a un periodo in cui le piogge sono torrenziali. Prima di tutto le importazioni dall’estero, altra causa di effetti negativi su tutti gli altri settori dell’agricoltura. Poi la sicurezza dei prodotti per chi li acquista, che coinvolge a sua volta anche la salute dei consumatori.

Il problema quindi esiste e tra chi lo affronta c’è il presidente della Coldiretti Catania, Andrea Passanisi, che spiega come in merito a tutto ciò debbano essere attivate delle campagne di sensibilizzazione.

“Il cambiamento climatico – afferma Passanisi –, che colpisce tutti i comparti agricoli è un problema per il quale si sta facendo molto poco. In questa primavera altalenante si è registrata un dimunzione della produzione a livello nazionale, con minore fioritura e allegagione, ovvero lo step successivo. C’è da aggiungere anche che con il cambiamento delle temperature l’ape si si disorienta e diminuisce anche il suo rientro in casa. Tutto questo porta le rese a essere inferiori rispetto agli anni precedenti. L’opinione pubblica va sensibilizzata anche riguardo al problema delle importazioni dall’estero. Tutto va fatto attraverso delle valutazione e degli incentivi in modo da anticipare il momento di crisi. C’è stato un aumento del 20 %, del quale ne risentono gli apicoltori e la salute del consumatore, e dobbiamo fare attenzione all’etichetta per vedere l’origine del prodotto. Così la sensibilizzazione va fatta anche riguardo alla valorizzazione delle nostre risorse”.

Proprio in Sicilia c’è una zona che va salvaguardata ed è quella di Zafferana Etnea, nel Catanese, nella quale il comparto è sempre andata abbastanza bene. Ma i problemi relativi a esso non si fermano certo qui.

“Riguardo a Zafferana Etnea – conclude Passanisi – ci deve essere una tutela, in quanto ritenuta capitale del miele siciliano. L’Italia dal punto di vista dei controlli ha un’organizzazione rigidissima, ma il cliente va comunque invogliato ad acquistare miele italiano. Un’altro problema sono i furti degli alveari, piaga molto diffusa, per la quale subentra pure l’aspetto morale”.