“Lo facciamo per necessità!”, 4 colpi e bottino da 3mila euro: sgominata banda di 4 donne – VIDEO

“Lo facciamo per necessità!”, 4 colpi e bottino da 3mila euro: sgominata banda di 4 donne – VIDEO

ENNA – La Polizia di Stato di Enna, e in particolare gli uomini della Squadra Mobile di Enna, insieme con i colleghi della Squadra Mobile di Palermo, hanno notificato a quattro donne palermitane – resesi responsabili di numerosi furti ai danni di alcuni esercizi commerciali di Enna, località Enna bassa – la misura cautelare del divieto di dimora nel capoluogo siciliano.

Agli inizi dello scorso mese di aprile, R.G., 24enne, A.V., 26enne, R.C., 28enne, e R.M., 44enne, tre delle quali con pregiudizi di polizia per reati contro il patrimonio e provenienti dal quartiere Borgonuovo di Palermo, avevano colpito quattro diversi negozi di Enna Bassa, raccogliendo un bottino totale di circa 3mila euro.

In particolare, i poliziotti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico di Enna erano già alla ricerca delle autrici di un primo furto, commesso nel precedente febbraio, immortalato dalle immagini di un circuito di videosorveglianza. Quando, però, le stesse si sono presentate a Enna la seconda volta sono state subito individuate e bloccate sul fatto dagli agenti appositamente intervenuti in uno dei negozi colpiti.

Poi, con gli uomini della Squadra Mobile di Enna, dopo aver appreso della presenza in città di altre due complici, si sono mssi alla ricerca delle stesse. Trovate e fermate anche le altre due, i poliziotti hanno individuato, infine, la macchina con la quale erano venute da Palermo, piena di tutto il bottino, fra cui giocattoli, scarpe e costosi prodotti cosmetici e profumi, trovando, inoltre, uno strumento di neutralizzazione dei dispositivi antitaccheggio, ovvero una grossa calamita.

In poco tempo le donne hanno confessato quanto commesso. Erano venute appositamente da Palermo a Enna, mettendo a segno ben quattro colpi, pensando erroneamente che nel piccolo centro ci fossero controlli meno incisivi della grande città ma sono state smentite dalla prontezza investigativa degli uomini della Questura di Enna.

Inoltre, grazie alla ricostruzione dei poliziotti, sono stati recuperati anche delle confezioni di profumo che le donne, con gli agenti alle calcagna,  avevano abbandonato in aiuola vicino a un negozio.

“Lo facciamo per necessità!”, avrebbero affermato di fronte ai poliziotti, nonostante avessero dimostrato una certa abilità criminale, come si desume dalle registrazioni video di alcuni esercizi commerciali, in cui le donne non lasciavano nessuna mossa al caso. Ogni “taccheggio” veniva ben pianificato ed eseguito in pochi secondi, a riprova della loro comprovata esperienza furtiva.

Le indagini, inoltre, hanno permesso di attribuire a due delle donne anche un episodio pregresso di furto, messo in atto a febbraio, ai danni della stessa profumeria colpita il giorno in cui le donne sono state sorprese in flagranza di reato dai poliziotti.

Le quattro donne sono state pertanto denunciate dagli investigatori alla Procura della Repubblica del Tribunale di Enna, mentre la costosa refurtiva è stata restituita ai legittimi proprietari.

 

Il pubblico ministero che ha coordinato le indagini ha richiesto al giudice per le indagini preliminari l’emissione di una adeguata misura cautelare. Ricevuta la richiesta, ha emesso il divieto di dimora a Enna. Avrebbero messo a segno:

  • un furto all’interno di un negozio di giocattoli, dove si sono impossessate di diversi giochi, per il valore di 400 euro;
  • un furto all’interno di un negozio di calzature, dove si sono impossessate di diverse paia di scarpe, per il valore di 95 euro;
  • un furto all’interno di un negozio di prodotti di igiene, dove si sono impossessate della merce, per il valore di 150 euro;
  • un furto all’interno di un negozio di cosmetici, dove si sono impossessate di due costosi profumi, per il valore di 165 euro.

Con le aggravanti, a vario titolo di: aver commesso il fatto con violenza consistita nell’aver rimosso gli adesivi antitaccheggio dei prodotti; con il mezzo fraudolento consistito nell’occultare la suddetta merce all’interno di una borsa a tracolla; in quattro e e su cose esposte per necessità alla pubblica fede.

I provvedimenti cautelari, sono stati eseguiti a Palermo – luogo di residenza delle donne – ieri dagli uomini della Squadra Mobile di Enna, insieme con i colleghi della Squadra Mobile palermitana, operando in perfetta sinergia.