MESSINA – Inciviltà e razzismo sui muri di Messina. Ne sono purtroppo testimoni le ignobili scritte (“Morte ai neri“) e le svastiche che costeggiato una sorta di percorso a tappe “ideato” per avvertire i migranti che arrivano nei pressi dell’ex ritrovo Granatari, nelle vicinanze del capolinea dello shuttle.
Un luogo scelto non a caso dagli “artisti” della bomboletta a spray nera, visto che si tratta di una zona altamente frequentata dai migranti minori ospiti del centro di accoglienza a Ganzirri.
Le minacciose scritte capeggiano da un paio di giorni nella zona nord della città dello Stretto, dalla via Margi alla via consolare Pompea.
Una Messina a due facce, dunque, divisa tra razzisti anonimi e coloro che, invece, condannano la violenza, l’odio e la discriminazione di cui quelle scritte sono portatrici.