Arrestato il boss del mandamento di Resuttana. A caccia di esplosivo

Arrestato il boss del mandamento di Resuttana. A caccia di esplosivo

PALERMO – Maxi operazione antimafia a Palermo. La guardia di Finanza è entrata a gamba tesa nel mandamento di Resuttana per cercare armi ed esplosivo. In manette Vincenzo Graziano, il reggente della cosca che avrebbe ordinato cento chili di tritolo per uccidere il magistrato Di Matteo.

Il blitz è stato disposto dalla Procura Distrettuale Antimafia di Palermo e ha visto impegnati questa mattina all’alba decine di finanzieri.

Nel corso dell’operazione, dunque, le fiamme gialle hanno arrestato lui, il boss di questo mandamento palermitano che ne era la testa pensante da quando è finito in manette il “capo” Vito Galatolo.

Graziano era già stato arrestato a giugno durante l’operazione “Apocalisse” che aveva portato a 90 misure cautelari ma era tornato in libertà un mese dopo a luglio.

I finanzieri, sono a caccia dell’esplosivo che doveva essere utilizzato contro Nino Di Matteo, uno dei magistrati del pool antimafia di Palermo. Vincenzo Graziano, secondo le rivelazioni del collaboratore Vito Galatolo, avrebbe procurato cento chili di tritolo, facendolo arrivare dalla Calabria. L’obbiettivo? proprio Di Matteo. Ma non l’unico. Cosa Nostra, infatti, voleva uccidere anche i collaboratori Gaspare Spatuzza e Nino Giuffré.

Ad ordinarne gli omicidi sarebbe stato il super latitante Matteo Messina Denaro. Queste, sono tutte informazioni che Galatolo ha fornito ai magistrati, aggiungendo “Quando ho ricevuto la visita di Alessandro D’Ambrogio, lui mi disse che bisognava fare una riunione nella quale si doveva affrontare l’argomento dell’attentato nei confronti di Di Matteo, voluto proprio dal “fratellone” Messina Denaro”.