Sacchetti di plastica non a norma: maxi sequestro, indagato grossista

Sacchetti di plastica non a norma: maxi sequestro, indagato grossista

PALERMO – Giovedì scorso nel corso di un’attività di controllo effettuata su richiesta dell’agenzia delle dogane, i carabinieri forestali del nucleo investigativo di polizia ambientale, agroalimentare e forestale (NIPAAF) del centro anticrimine natura di Palermo hanno eseguito all’interno dell’area doganale del porto un sequestro amministrativo di oltre 14,7 tonnellate di shoppers non a norma corrispondenti a oltre 3,5 milioni di sacchetti di plastica, per valore commerciale all’ingrosso di oltre 20mila euro.

I sacchetti, rinvenuti all’interno di un container proveniente dal Vietnam, erano diretti a un grossista operante nella provincia di Agrigento che è stato sanzionato per violazione del Codice dell’Ambiente.

La normativa nazionale, in attuazione di quella comunitaria, prevede che i sacchetti di plastica, per essere regolari, debbano essere del tipo compostabile/non riutilizzabile o del tipo riutilizzabile.

I sacchetti compostabili possono presentare la dichiarazione di compostabilità e devono presentare un logo che attesti la conformità agli standard EN 13432.

I sacchetti del tipo riutilizzabile oltre ad avere degli spessori ben determinati dalla legge tra i 60 e i 200 micron (a secondo dell’uso al quale sono destinati) devono contenere dei quantitativi minimi variabili tra il 10% e il 30% di plastica proveniente da riciclo.

Nel caso in esame, gli shoppers del tipo riutilizzabile sottoposti all’esame micrometrico, hanno tuttavia evidenziato spessori inferiori ai 20 micron pertanto di gran lunga inferiori al limite previsto dalla norma per questa tipologia di prodotto.

L’odierna attività segue il maxi sequestro dello scorso ottobre, in occasione del quale i carabinieri forestali di Palermo hanno sequestrato 24 tonnellate di sacchetti di irregolari in due grossisti palermitani.