Chiusura Sprar di Gela: incerto il futuro di 24 giovani migranti

Chiusura Sprar di Gela: incerto il futuro di 24 giovani migranti

GELA – Rischio strada per 24 giovani migranti dello Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) di Gela. Questo sarà il loro destino se non interverranno nuovi fatti prima di martedì prossimo, data fissata per lo sfratto dell’edificio privato di via Manzoni che li ospita.

I ragazzi, tutti africani, avrebbero espresso la loro disponibilità a lavorare o cercare altra dimora, ma da sette mesi non percepiscono la diaria statale denominata “pocket money. Questa consiste nell’indennità di uscita e di partecipazione a stage e compensi mai liquidati per lavori socialmente utili e corsi di apprendistato.

Il Comune di Gela dovrebbe dare loro 700 euro a testa, ma non ha i soldi da anticipare per conto dello Stato. Da dicembre sono sospesi tutti i servizi d’assistenza a causa di un contenzioso tra le due amministrazioni sui conti del 2017 che ha bloccato i rimborsi statali per il 2018.

I migranti intanto, vivono grazie agli aiuti della parrocchia Regina Pacis e le offerte della gente.

Immagine di repertorio