Bancarelle e ragazzini “venditori”: quando “portare il pane a casa” è più importante della spensieratezza dei loro anni

Bancarelle e ragazzini “venditori”: quando “portare il pane a casa” è più importante della spensieratezza dei loro anni

CATANIA – Preghiere, speranze, emozioni e attimi di riflessione: in ogni festa religiosa che si rispetti, questi e tante altre, sono le sensazioni che si vivono in momenti concitati e ricchi di pathos. Le festività Agatine, in particolar modo, sono ormai alle porte e, come ogni anno, ci si sofferma su alcuni dettagli che attirano i nostri sguardi e i nostri pensieri.

Quest’oggi abbiamo deciso di puntare i riflettori sui venditori ambulanti presenti per tutto il centro storico: giocattoli, caramelle, torrone, palloncini e quant’altro. Sono loro, spesso, i “protagonisti”: fonte di attrazione maggiore per turisti e, soprattutto, bambini. Una gioia veramente enorme per quest’ultimi ma un po’ meno per i genitori che, spesso, si ritrovano costretti a spendere cifre veramente alte.

A far riflettere, non è solo la grande quantità di venditori ambulanti, ma soprattutto il numero di ragazzini addetti alle vendite. Probabilmente, per non dire sicuramente, quest’ultimi aiutano la famiglia. Le vacanze scolastiche, il divertimento e la spensieratezza dei loro anni viene messa in secondo piano per un bene “maggiore”: guadagnare e aiutare in casa.

La maggior parte dei ragazzini sono maschi: cresciuti, forse, con la mentalità di “dover portare il pane a casa”, di dover aiutare per contribuire al sostegno della propria famiglia.

Ma è realmente questo quello che vogliono fare? Qualcuno ha mai chiesto loro se avessero voluto vivere le feste da una prospettiva diversa? Hanno, soprattutto, avuto il diritto di scegliere?

Queste, sicuramente, sono domande che continueremo a porci, col tempo, quando un ragazzino ci servirà del torrone, o ci slaccerà un palloncino di Frozen per le nostre bambine… ma, qualora qualcuno di questi piccoli protagonisti volesse aprirci il proprio cuore, saremmo ben lieti di ascoltarli.