Sant’Agata all’insegna della sicurezza: un vero e proprio segno di attenzione al benessere dei fedeli

Sant’Agata all’insegna della sicurezza: un vero e proprio segno di attenzione al benessere dei fedeli

CATANIA – Inizia il conto alla rovescia per la festa di Sant’Agata, attesa con trepidazione dai devoti. Per l’occasione, questo pomeriggio al Duomo si è tenuta la conferenza ideata per spiegare le norme di sicurezza pensate per l’evento.

La parola è stata affidata a monsignor Barbaro Scionti, che ha colto l’occasione come mezzo per la diffusione dell’invito ai fedeli. Quello di quest’anno è stato un lavoro di grande attenzione e dedizione, che dovrebbe essere percepito dai fedeli come segno di attenzione al benessere di ogni cittadino.

“Faremo di tutto affinché la festa non sia turbata da situazioni che possano nuocere alla gioia di tutta la comunità. E per farlo impiegheremo tutte le nostre forze e il nostro impegno”.

Lo stesso monsignor Scionti ha affidato la parola all’ingegnere Filippo Di Mauro, che si è occupato dei piani di sicurezza e di emergenza. È stato lui a illustrare cosa verrà messo in atto il 4 e il 5 febbraio per quanto riguarda la sicurezza.

“Quest’anno abbiamo una novità, una differenziazione nella capienza della cattedrale. La differenza è dovuta al fatto che durante la messa dell’Aurora sarà concesso ai fedeli l’utilizzo del transetto della cattedrale, sempre nello spirito di garantire la massima sicurezza”.

Giorno 4, infatti, è stata prevista la possibilità di utilizzare il transetto, così da avere una maggiore capienza all’interno della cattedrale. Le persone, pertanto, potranno essere 3.000, a discapito delle 2.500 dell’anno scorso. L’ingresso sarà possibile solo dalla porta centrale, mentre quelle laterali saranno adibite solo come vie di fuga.

Sarà usato solo un ingresso laterale come accesso per i disabili. La chiesa è stata divisa in settori, così da distribuire meglio le persone. A ogni sezione verranno assegnati dei volontari che si occuperanno di accompagnare le persone nelle singole zone, così da poterle distribuire meglio.

Per quanto riguarda l’organizzazione, invece, è stato individuato un centro di comando ed è stata inserita la figura del coordinatore delle emergenze che sarà presente e dirigerà tutti i volontari in caso di emergenza.