Il pianista Lavenia ha fatto tappa a Paternò per il I Concerto dell’Immacolata

Il pianista Lavenia ha fatto tappa a Paternò per il I Concerto dell’Immacolata

PATERNÒ – Un’esclusiva cornice di pubblico ha partecipato con grande entusiasmo a Paternò al 1° Concerto dell’Immacolata, un evento emozionale unico organizzato dal Rotary Club Paternò Alto Simeto, all’Auditorium Don Milani, finalizzato al sostegno dei progetti sostenuti dalla Fondazione Internationale.

L’evento promosso dal Presidente del sodalizio,  Placido Lavenia, in collaborazione con il Rotaract e con l’Associazione Musicale Cromatismi del Mediterraneo si è avvalso della direzione musicale della M.stra Maria Pia Tricoli.

Lo spettacolo, presentato nello storico auditorium cittadino sul pianoforte dove, in un passato fiorente, si sono esibiti insigni concertisti internazionali del calibro di Perticaroli, Petrushansky, Demus ha visto protagonista, il giovane ma già affermato pianista Salvatore Lavenia, che vanta una notevole attività concertistica e la partecipazione a diversi concorsi internazionali, dove è risultato vincitore di primi premi.

La serata si è aperta con l’esecuzione del celebre “Carnaval”, scènes mignonnes sur quatre notes, il più schumanniano dei lavori del grande compositore per la sua travolgente e bizzarra forza creatrice; costituito da una galleria di 22 ritratti fantastici, nei quali confluiscono elementi autobiografici e letterari nell’immediata sottolineatura lirica: Pierrot, Arlecchino, Pantalone e Colombina, ma anche Chopin e Paganini e naturalmente lo stesso compositore nella personificazione dualistica della propria personalità ora fantastica e passionale (Florestano) e talvolta contemplativa e sognante (Eusebio).

Nell’interpretazione di Salvatore Lavenia risaltano con palpabili vibrazioni musicali e si evidenziano tutte le peculiarità di una umanità, ora triste e ora lieta, proiezione della rara sensibilità emozionale dell’esecutore.

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La serata è proseguita con l’esecuzione di “Sonatine” di Ravel una fine invenzione musicale in tre tempi, (slanciato e appassionato il primo tempo, grazioso e sognante il Minuetto, vivace e trepidante il terzo), dove partendo dall’estetica impressionistica francese il discorso musicale viene cesellato così da esprimere tutto il profumo lirico che in esso è racchiuso e nell’esecuzione del pianista si avvertono quella leggerezza di tocco e quel fremito di danza che ricorrono spesso nella produzione raveliana.

Di grande bellezza musicale ed indescrivibile fascino romantico l’esecuzione conclusiva dell’Improvviso, N° 2, Op. 36 e delle due Mazurche, Op. 17, N° 4 e Op. 6, N° 2 di Chopin dove lo struggente amore per la tradizione musicale polacca trova una nuova rievocazione di grande intensità espressiva.

Alla fine i commenti entusiastici e i prolungati applausi hanno richiamato il concertista sul palco per salutare i presenti con l’esecuzione di un’altra mazurca che raggiunge una ricchezza ed una efficacia espressiva, quasi un’ineffabile aspirazione alla trascendenza da essere collocata ai vertici della letteratura romantica strumentale di ogni tempo.