La Corte di Cassazione conferma: la convivenza fa perdere l’assegno divorzile

La Corte di Cassazione conferma: la convivenza fa perdere l’assegno divorzile

Qualsiasi convivenza, di fatto, fa perdere l’assegno divorzile.

Lo ribadisce la Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 406/2019 uscita qualche giorno fa che ha rigettato il ricorso di una donna che si era vista negare l’assegno divorzile in Corte d’Appello di Torino.

La donna si doleva, davanti agli Ermellini, che i Giudici di secondo grado non avessero considerato il carattere “non stabile” della convivenza.

L’ex moglie allegava in particolare di beneficiare di un contributo economico comunale, che smentiva – a suo dire – la stabilità della convivenza avviata.

Nel rigettare il ricorso, la Cassazione Civile ha confermato l’assodato principio (sentenza n. 6855/2015 e 2066/2016) per cui “l’instaurazione di una nuova famiglia, ancorché di fatto, rescindendo ogni connessione con il tenore ed il modello di vita caratterizzanti la pregressa fase di convivenza matrimoniale, fa venire definitivamente meno ogni presupposto per la riconoscibilità dell’assegno divorzile a carico dell’altro coniuge, sicché il relativo diritto resta definitivamente escluso”.

Richiedendo un riesame di fatti valutati in sede istruttoria, la donna richiedeva una impropria rivisitazione dei apprezzamenti di fatto censurabili nei ristretti limiti del nuovo articolo 360 cpc, n. 5: inammissibile, in conclusione, il ricorso della donna, che è stata condannata alle spese.