Bianco e Crocetta lontani da Catania e Palermo: amore che vieni amore che vai

Bianco e Crocetta lontani da Catania e Palermo: amore che vieni amore che vai

PALERMO – Ieri in Sala d’Ercole a Palermo e in aula consiliare a Catania vi era la trattazione di due importanti argomenti: all’Ars le trivellazioni e a Palazzo degli Elefanti il Pualo strumento urbanistico che dovrebbe edificare la Plaja etnea.

Ma nessuno degli attori principali era presente: Rosario Crocetta ha disertato l’aula così come Enzo Bianco. L’Ars doveva parlare delle trivellazioni alla luce dell’approvazione della commissione ambiente, lo scorso martedì, di una legge voto e di una proposta referendaria per bloccare l’applicazione dell’articolo 38 dello Sblocca Italia.

Come la scorsa volta Mariella Lo Bello ha rappresentato il governo ma non sono mancate le bordate. Valentina Zafarana, capogruppo del Movimento Cinque Stelle, ha dichiarato: “È un mese che aspettiamo Crocetta per confrontarci con chi ha sottoscritto i protocolli con Assomineararia, è al governatore che vogliamo fare sentire le nostre ragioni, non ha senso ripeterle ora, pertanto non parteciperemo al dibattito“.

Il M5S ha attaccato a Sala d’Ercole l’ennesima assenza del governatore: “E non solo in aula – afferma la capogruppo Valentina Zafarana – ma anche nelle commissioni e in genere su tutto. La lotta ai rifiuti, ad esempio, Crocetta la fa con i titoli sui giornali. Il presidente deve portare rispetto al Parlamento e a tutti i siciliani“.

L’assenza del presidente, per il Movimento è l’ennesima prova della sua scarsa considerazione del Parlamento “che tra l’altro bypassa puntualmente, ignorando spesso le sue determinazioni o con provvedimenti che vanno in direzione opposta“.

“Se così non fosse – continua Valentina Zafarana – il dibattito pro e contro trivelle non avrebbe nemmeno ragione d’essere, visto che quest’aula ha dato il via libera a due nostre mozioni che mirano a stoppare la ricerca e ad un nostro ordine del giorno che impegna il governo a chiedere la modifica degli articoli 37 e 38 dello ‘Sblocca italia’ e a chiedere la loro riscrittura in coerenza con le previsioni costituzionali vigenti. Non si capisce come ora l’assemblea potrebbe pronunciarsi in senso contrario. Tutto si può dire del M5S tranne che contro le trivelle non abbiamo prodotto atti concreti“.

Dello stesso parere anche un altro rappresentante dell’opposizione come Marco Falcone di Forza Italia: “Anche oggi Crocetta ha disertato l’Aula nonostante all’ordine del giorno vi fosse la spinosa vicenda delle trivelle. Per domani poi la Commissione Bilancio è rinviata perché la relazione riguardante il mutuo non è ancora pervenuta. Risultato: l’aula è bloccata! Tra immobilismo e tatticismo il governo paralizza la Sicilia!”.

Sulle trivellazioni il Pd non ha manifestato una visione unanime. Fa ancora rumore la posizione no triv di Fabrizio Ferrandelli. Anche il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, presidente dell’Anci Sicilia, ha dichiarato che “è ora di finirla di condannare la Sicilia alla distruzione delle proprie risorse naturali” e molti comuni sono sul piede di guerra pronti a fare ricorsi.

Ieri anche a Catania non si è deciso nulla su un tema particolarmente rilevante: il Pua. Si tratta di un piano urbanistico che prevede la costruzione di un centro congressi, un acquario e altre strutture sportive e ricettive sul lungomare etneo. Ad agitare la già agitata maggioranza di Enzo Bianco è il parere del Cru (il Consiglio regionale urbanistica) che, di fatto, stravolgerebbe il progetto originario.

Le tensioni delle ultime settimane (con tanto di avvicendamento smentito tra l’assessore ai servizi sociali Fiorentino Trojano e Angelo Villari) hanno influito sul dibattito consiliare e pezzi della maggioranza, specie Articolo 4 che rivendica rappresentanza in giunta, sono entrati a gamba tesa proponendo di rigettare alcuni rilievi del Cru con un emendamento ad hoc.

La seduta si è sciolta per mancanza del numero legale e questo pomeriggio proseguirà la partita. Ma l’assenza del sindaco fa sorgere diverse lamentele anche all’interno delle rappresentanze politiche di maggioranza. Il politichese impone la giustificazione di impegni istituzionali improrogabili. Disamore  da parte del primo cittadino etneo e di quello che si definiva il “sindaco dei siciliani” in campagna elettorale verso la propria carica?