Terrorismo islamico in Sicilia attraverso social e numero di telefono: il VIDEO delle intercettazioni

Terrorismo islamico in Sicilia attraverso social e numero di telefono: il VIDEO delle intercettazioni

PALERMO – Questa mattina, nelle province di Palermo, Trapani, Caltanissetta e Brescia è stato eseguito un Fermo di Indiziato di Delitto – emesso dalla Procura Distrettuale di Palermo – nei confronti di 15 indagati, ritenuti a vario titolo responsabili di: istigazione a commettere delitti in materia di terrorismo; associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e al contrabbando di tabacchi lavorati esteri ed esercizio abusivo di attività di intermediazione finanziaria.

Tutti questi reati sono aggravati dal fatto che sono stati commessi avvalendosi del contributo di un gruppo criminale organizzato impegnato in attività delinquenziali in più di uno Stato.

L’indagine, denominata “Abiad”, effettuata anche attraverso un mirato monitoraggio di alcuni profili social, ha permesso di verificare che uno degli indagati, oltre a svolgere mansioni direttive del sodalizio e a custodirne la “cassa comune”, gestiva una intensa attività d’istigazione e di apologia del terrorismo di matrice islamista inserendosi nel network globale della propaganda e promuovendo gli efferati messaggi dell’organizzazione terroristica Daesh.

Quest’ultimo si adoperava per la diffusione e condivisione tramite social network di documenti e di materiale video-fotografico volti al proselitismo e alla promozione dello Stato Islamico.

Attraverso i vari profili riconducibili all’indagato, oltre alla diffusione dei messaggi, erano chiaramente esaltate le più crudeli attività terroristiche condotte in Tunisia, Iraq, Siria, Medioriente, Europa e Stati Uniti, così come erano curati i contatti con altri profili di altri utenti impegnati nella promozione delle medesime attività terroristiche.

Dalle investigazioni svolte è anche emerso che il sodalizio criminale, dopo alcuni interventi repressivi subiti sia in Tunisia che in Italia, si è sempre dimostrato in grado di rigenerare la propria struttura logistica attraverso l’acquisizione di nuovi recapiti cellulari, fittiziamente intestati a terzi e da destinare alle comunicazioni riservate tra gli associati, e all’acquisto di nuovi potenti natanti da utilizzare per contrabbandare in Sicilia (con la preziosa collaborazione di fedeli sodali palermitani) i tabacchi provenienti dalla Tunisia.