Urna Bios e Capsula Mundi: come diventare un albero dopo la morte

Urna Bios e Capsula Mundi: come diventare un albero dopo la morte

Da qualche anno, alcuni paesi del mondo hanno detto addio ai cimiteri tradizionali: un designer spagnolo, Martin Azua, ha infatti ideato l’urna Bios, cioè un’urna completamente biodegradabile che contiene un seme di albero a libera scelta al quale poi verranno aggiunte le ceneri del defunto.

Una volta piantato, il seme assorbe le sostanze nutrienti di quest’ultime facendo crescere l’albero scelto in vita. L’urna è realizzata in noce di cocco e contiene torba compattata e cellulosa. Un procedimento che permette a chi vorrà avviarlo di iniziare una sorta di rinascita post mortem.

Questi alberi potranno, infatti, essere collocati ovunque e non necessariamente all’interno dei cimiteri.

Leggermente diverso, ma simile, è il procedimento utilizzato dalla capsula mundi: un progetto culturale realizzato grazie ad Anna Citelli e Raoul Bretzel, gli autori, che consiste in un contenitore dalla forma perfetta di un uovo – realizzato con un materiale biodegradabile – che andrà a contenere il corpo del defunto in posizione fetale o le sue ceneri. La capsula verrà quindi piantata sotto terra e sopra di essa verrà aggiunto un albero, scelto in vita, che verrà curato da familiari e amici.

Il prezzo di queste uova (come si legge sul sito ufficiale capsulamundi.it) varia da 380 a 420 euro in base al colore scelto (rispettivamente bianco perla o grigio), mentre l’albero che vogliamo si nutra delle nostre ceneri si deve comprare a parte, dato che non è incluso nella confezione della capsula.

Due progetti simili, sicuramente affascinanti, che stanno ricevendo tantissimi consensi anche sul mondo del web che, fortunatamente per i nostri posteri, si sta dimostrando molto attento alle problematiche del nostro pianeta in tema di innovazione green e a tutto ciò che concerne il rispetto della natura e l’amore per la vita anche dopo la morte.

Fonte foto per Urna Bios: TgCom – Capsula Mundi: Facebook

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