Il “signore con il gatto” ucciso per pochi euro: ipotesi rapina al centro delle indagini

Il “signore con il gatto” ucciso per pochi euro: ipotesi rapina al centro delle indagini

PALERMO – Sarebbe stato ucciso per pochi euro Aid Abdellah, pittore e mimo francese di 56 anni, senzatetto, trovato senza vita in piazzale Ungheria, nel capoluogo regionale nella notte tra domenica e lunedì scorsi.

Il 56enne, conosciuto nella zona come “Il signore con il gatto” per quel fedele amico a quattro zampe che lo seguiva ovunque da anni, sarebbe stato aggredito e ucciso nel corso di una violenta rapina.

Sono ancora in corso le indagini per individuare i responsabili del terribile omicidio. Gli inquirenti stanno visionando le immagini dei sistemi di videosorveglianza con la speranza di riuscire a far luce sul giallo che ha sconvolto questo inizio settimana per la città di Palermo.

Sulla vicenda sono intervenuti numerosi cittadini, compresa la cameriera di un bar della zona che ha scoperto il cadavere in una pozza di sangue e con una profonda ferita alla testa, esprimendo sdegno e commozione. Molti avrebbero espresso anche il desiderio di intitolare al pittore e mimo francese il piazzale in cui è stato ucciso.

Sconvolto anche il primo cittadino di Palermo, Leoluca Orlando, che su Facebook ha commentato: La barbara uccisione di Aid Abdellah, il clochard francese che aveva scelto di vivere a Palermo, è un segno dei tempi tristi che viviamo, della violenza più brutale che colpisce i più deboli e indifesi, gli ultimi fra gli ultimi. L’amministrazione comunale ha preso contatto con le autorità francesi, offrendo la possibilità che Aid, ‘Aldo’, possa essere sepolto qui, in quella che ormai considerava con amore, dignità e delicatezza la sua città”.

Una dichiarazione che ha trovato il sostegno di centinaia di utenti del web, che hanno aperto un dibattito sulla crudeltà di numerosi cittadini nei confronti del clochard, descritto da tutti come una persona mite ma purtroppo vittima di numerosi attacchi in passato, e sulla sicurezza delle persone in condizione di disagio nel capoluogo regionale (e non solo).

Fonte immagine: Facebook