Uomo Siciliano 2018: il migliore è il catanese Alfonso Restivo

Uomo Siciliano 2018: il migliore è il catanese Alfonso Restivo

CATANIA – Giovane e intraprendente con la voglia di realizzare i suoi sogni in realtà. Queste sono le immediate caratteristiche di Alfonso Restivo, il pittore catanese apprezzato a livello internazionale da critica e pubblico per i suoi ritratti iperrealisti. Lo incontriamo nella sua casa di Milano, subito dopo aver ricevuto il premio come “Uomo siciliano 2018”, scoprendo come sia diventato da Catania a Washington il ritrattista dei vip.

Il 2018 è stato per Alfonso Restivo un anno ricco di premi importanti. Cosa si prova quando la propria arte finalmente dopo anni inizia ad ottenere il giusto spazio?

“Quest’anno è stato il momento della svolta. Ho esposto a Palazzo Zenobio sede della biennale di Venezia, a Palazzo Farnese a Piacenza, in via della Spiga a Milano e molti dei miei quadri hanno vestito le pagine dei libri per case editrici nazionali. Ho creato l’opera che è diventata il “ Premio Eccellenza Italiana a Washington dimostrando che i desideri si avverano, basta crederci e impegnarsi sempre nella loro realizzazione”.

Arriva anche un illustre riconoscimento nella sua Catania che la consacra come uomo siciliano 2018. Possiamo dire che Alfonso Restivo è riuscito a sfatare il famoso detto “Nemo propheta in patria?

“È un orgoglio essere premiato nella mia terra, perché è innegabile che gli apprezzamenti della propria gente sono quelli più emozionanti. Per chi fa questo lavoro premi come quello che riceverò domenica sono linfa vitale e, soprattutto, fanno sperare in un futuro diverso dove è ancora possibile vivere della bellezza dell’arte”.

Ci spiega com’è diventato il ritrattista dei vip?

“L’Iperrealismo figurativo è una tecnica di nicchia, sono pochi quelli che in Italia hanno scelto questo tipo di metodologia. Ho speso tutto il mio tempo e le mie energie per realizzare opere in cui nulla può e deve essere lasciato al caso per rendere unica ogni creazione, con il preciso obiettivo di emozionare in nome dell’arte. Sono l’unico artista italiano a ritrarre i personaggi dello spettacolo, dello sport e dello show business con l’iperrealismo figurativo. Quest’appellativo è arrivato per caso e mi è stato dato proprio dai tanti personaggi che ho immortalato su tela”.

Ha ritratto, fra i tanti, il difensore e capitano della Juventus Giorgio Chiellini, il giornalista Paolo Bargiggia, il vincitore 2017 di Xfactor Lorenzo Licitra, il presidente onorario della Lamborghini Fabio Lamborghini, l’attrice Fioretta Mari e l’attore Massimo Lopez. Ci racconta, se c’è, un momento degno di nota durante la consegna di uno dei suoi ritratti?

“Tutti i vari personaggi, nessuno escluso, si sono complimentati e sono rimasti entusiasti. Ad esempio quando ho consegnato il quadro a Jonathan Kashanian era presente Bianca Atzei, la quale ha apprezzato in modo straordinario la mia tecnica, e a cui consegnerò il suo ritratto. Ritraggo anche gente comune ma la cosa più bella, senza dubbio, è leggere lo stupore di chi si vede impresso in una tela come se fosse riflesso in uno specchio, poiché il ritratto è la proiezione reale del proprio volto”.

Prima di lasciarci ci dà il suo parere sull’avvento del digitale nella pittura?

Tra dipingere e lavorare al computer c’è differenza. La pittura non è il digitale, ma utilizzare il pennello, sporcarsi con i colori e non usare la tastiera, il mouse o i software per creare un quadro”.