Prima che sia troppo tardi e il sogno infranto di una moderna cenerentola

Prima che sia troppo tardi e il sogno infranto di una moderna cenerentola

CATANIA – Salvo Saitta dopo vent’anni ritorna protagonista sul palco del Musco con la divertente commedia “Prima che sia troppo tardi”, secondo spettacolo di stagione scritto dal figlio Eduardo, in scena fino al 16 dicembre.

Una messa in scena divertente ed ironica, ispirata al testo di Peppino De Filippo “Quaranta ma non li dimostra”, che racconta la vita familiare del cavaliere Nicola Bonaiuto, interpretato da Salvo Saitta autore anche della regia e dell’elegante scenografia, e delle sue cinque figlie: Gaia, (Giada Circonciso), Liliana, (Valeria Sorbello), Giovannella, (Sara Putrino), Renè, (Annalise Fazzina) e Immacolata, interpretata da una spumeggiante Katy Saitta che con grazia e ironia dà vita ad una donna di cinquant’anni destinata a rimanere zitella per aver dedicato la sua vita ad accudire il padre rimasto vedovo, alle quattro giovani sorelle e ad una casa da mandare avanti anteponendo il benessere della sua famiglia alla sua stessa persona.

La scena si svolge negli anni sessanta a Catania, nel periodo del boom economico, ma non è difficile ritrovare nell’atteggiamento dell’attempata e devota donna di casa le caratteristiche di una moderna cenerentola che spera, nonostante l’età avanzata, di amare ed essere amata in quanto non esiste un tempo ben definito per l’amore.

Gag ed equivoci si susseguono con un ritmo frenetico che coinvolge il numeroso pubblico in sala, che premia l’affiatato cast di attori con lunghi e meritati applausi. Si ride con gusto come nella scena in cui il vulcanico padre promette in sposa la timorata Immacolata al giovane Francesco Diolosà, (Luca Lisi), il quale non trova il coraggio di bloccare l’esuberanza del genitore ritrovandosi suo malgrado promesso sposo di una donna che rispetta ma non ama e non ha minimamente intenzione di sposare, perché innamorato dell’avvenente Gaia.

Si susseguono un girotondo di situazioni paradossali e grottesche che rafforzate dall’utilizzo di alcune espressioni dialettali permettono al pubblico di trascorrere due ore in allegria spingendolo a riflettere sulle tante donne ombra presenti in molte famiglie che silenziosamente sognano una diversa realtà senza però avere il coraggio di staccarsi dal calore del nido familiare.

Uno spettacolo di tradizione, una commedia corale che per una serie di malintesi fa assaporare il possibile coronamento di un sogno d’amore che si infrange con la dura realtà. Un applauso speciale oltre ai già citati Salvo e Katy Saitta va all’attore Agatino Ferlito, nel ruolo di “GioGiò” promesso sposo di Renè, che si lancia spedito in una serie di esilaranti scene fino al difficile momento di consegnare la lettera d’addio del costretto promesso della figlia Immacolata al padre e al di lui compare Lorenzo, Aldo Mangiù, i quali dovranno informare la donna del mancato matrimonio. Completano il cast gli attori Fiorella Tomaselli, Damiano De Melio e Giusy Raciti.