Ruba identità per diventare bigamo e avere agevolazioni fiscali: moglie e sorella complici

Ruba identità per diventare bigamo e avere agevolazioni fiscali: moglie e sorella complici

RAMACCA – Su disposizione della Procura della Repubblica di Caltagirone, nel Catanese, i carabinieri di Palagonia e di Ramacca, con il prezioso contributo dei colleghi di Casale Monferrato, in Piemonte, e Riccione, in Emilia Romagna, hanno arrestato il ramacchese Giuseppe Di Silvestro, 55 anni, responsabile di violazione degli art. 476 – 479 – 489 – 494 – 495 – 556 -557 e 640 bis del c.p., l’ucraina Valentina Yuriyvina Dyptan, 52 anni, e la sorella Anna Di Silvestro, 62 anni, (da sinistra a destra nelle foto sotto) responsabili della violazione degli artt. 110, 81 e 379 del c.p..

Le misure sono state eseguite nell’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale calatino.

L’incredibile vicenda è venuta fuori grazie alla denuncia presentata da un invalido civile di 57 anni di Ramacca, ricoverato stabilmente in una struttura sanitaria a causa della propria patologia.

Dopo essersi presentato davanti ai carabinieri ha evidenziato tre anomalie. La prima al momento del rinnovo del modello Isee, quando il Caf gli aveva fatto notare come risultassero a suo nome diversi rapporti bancari che lui non aveva mai indicato; la seconda quando ha ricevuto dall’Agenzia delle Entrate una cartella esattoriale che gli intimava di pagare una somma di circa 2mila euro legata a dei mancati versamenti di contributi all’Inps, riferiti alla sua attività lavorativa come operaio edile.

La terza, infine, quando ha appreso dal locale ufficio anagrafe, al momento del rinnovo della carta di identità, di essere coniugato da diversi anni con una cittadina ucraina mai conosciuta.

  

Gli approfondimenti investigativi avviati dai militari hanno fatto saltare tutto fuori quanto messo in piedi da Giuseppe Di Silvestro, che da circa 15 anni viveva con l’identità sottratta al povero invalido, mediante la quale, seppur già coniugato con un’altra donna, aveva contratto matrimonio con la 52enne ucraina.

Tutto ciò lo ha portato a commettere una serie di raggiri nei confronti di vari enti pubblici e privati percependo indebitamente anche varie indennità, tra le quali quelle di disoccupazione, con la complicità della seconda moglie e della sorella, da sempre a conoscenza del raggiro. L’uomo, assolte le formalità di rito, è stato rinchiuso nel carcere di Rimini mentre le due donne sono state relegate agli arresti domiciliari.