Dal matrimonio “perfetto” ai pugni, schiaffi, offese e messaggi minacciosi: arrestato marito violento

Dal matrimonio “perfetto” ai pugni, schiaffi, offese e messaggi minacciosi: arrestato marito violento

MESSINA – L’attenzione verso il fenomeno della violenza sulle donne continua ad essere altissima: interventi immediati, rapidità di risposte, vicinanza alle vittime e grande sensibilità per loro e per i loro figli, sono i concetti alla base dell’operato dei poliziotti della Questura di Messina, la cui parola d’ordine è prima di ogni altra “protezione”. Domani è la giornata internazionale contro il femminicidio e gli operatori delle volanti, a conferma dell’impegno reale e concreto per arginare un problema che continua a fare vittime, hanno arrestato un marito, un padre incapace di amare.

Un matrimonio iniziato nei migliori dei modi, allietato dalla nascita di due figli, ma trasformatosi nel tempo in un incubo fatto di offese, di minacce, di maltrattamenti psicologici e fisici, di angoscia e di paura. Quella paura che ha portato una giovane donna a cercare riparo dai suoceri, nella cui abitazione si trasferisce con tutta la famiglia per avere manforte nei momenti di aggressività.

Ma neanche questo è stato sufficiente a placare l’ira del coniuge. Ha sopportato in silenzio anche i pugni, gli schiaffi, le mani strette al collo che le hanno causato lesioni refertate dai medici del 118, fino a quando, dopo l’ennesima lite, è maturata in lei l’idea di denunciarlo. Ma quando la donna era pronta a recarsi negli uffici di polizia, quell’uomo, messo alla porta dopo l’ennesima animata discussione, si è appostato sotto casa e le ha impedito di uscire.

Lei, terrorizzata, ha chiesto aiuto alle volanti che sono giunte sul posto scortando la donna nei loro uffici, individuando l’uomo e invitandolo a seguirli. Marito e moglie in due stanze diverse hanno raccontato ai poliziotti quanto accaduto. Lui avrebbe iniziato a mandarle messaggi minacciosi che lei ha mostrato al commissario. Lì è scattato l’arresto dell’uomo e l’immediata comunicazione all’autorità giudiziaria competente che ha disposto per lui gli arresti domiciliari e la tutela per la donna e i suoi due figli.

Immagine di repertorio