Catania, disoccupata con 3 figli minori e il marito in casa famiglia: la STORIA di Carmen che vive sotto sfratto con la madre e 294 euro al mese

Catania, disoccupata con 3 figli minori e il marito in casa famiglia: la STORIA di Carmen che vive sotto sfratto con la madre e 294 euro al mese

CATANIA – Questa mattina sono stati effettuati solo alcuni dei circa 800 sfratti che dovranno essere attuati a Catania, in una città che non ha mai avuto un Piano abitativo e che sprofonda nella disoccupazione. Ennesimo caso di questo degrado è la testimonianza della 25enne Carmen Rosamaria Zagarella, disoccupata, con tre figli minori affidati dai servizi sociali ad altre famiglie e con il marito in una Casa famiglia, che adesso è sotto sfratto in una palazzina di una traversa in viale Mario Rapisardi.

Anche Carmen attende l’arrivo dell’ufficiale giudiziario per lo sfratto per morosità. Si tratta però di uno sfratto che coinvolge l’intero ambito familiare della 25enne, e ciò rende tutto più doloroso e difficile. A raccontare la sua storia il sindacato ASIA USB Catania che ha diffuso una nota stampa in cui parla in prima persona la giovane: “Io e mia madre – dichiara la giovane – siamo in attesa dello sfratto annunciato dal tribunale di Catania ma dove dovremmo andare? Io non ho reddito, non lavoro, non prendo la disoccupazione. Mia madre ha ottenuto dal comune il Reddito di inclusione e prende 294 euro al mese che utilizziamo per comprarci da mangiare. Nel 2017 ho presentato all’Istituto Autonomo Case Popolari di Catania la richiesta personale per la casa popolare e in questi giorni ho saputo che la presentazione della domanda è andata a buon fine, ma non è stata ancora inserita nella graduatoria”.

“Ho anche contattato Claudia Urzì di ASIA USB Catania continua Carmen – perché ho visto che questo sindacato è impegnato nella difesa degli sfrattati e contro gli sgomberi e sto ricevendo attenzioni e sostegno. Ma è drammatico vivere con uno sfratto che incombe sulla testa. Credetemi…”.

In una città dove è diffuso l’affitto in nero, il tribunale invia quasi ogni giorno i suoi ufficiali giudiziari e le forze di polizia a eseguire sfratti e sgomberi, ma non esegue nessun controllo che possa determinare l’intervento nei confronti dei padroni di casa che affittano in nero, imponendo in modo particolare agli studenti universitari fuori sede costi mensili vergognosi.