Coltivavano e spacciavano “ibridi belli” nel Catanese: arrestati anche un carabiniere e due poliziotti. FOTO e DETTAGLI

Coltivavano e spacciavano “ibridi belli” nel Catanese: arrestati anche un carabiniere e due poliziotti. FOTO e DETTAGLI

CATANIA – Si sono concentrate da marzo a ottobre del 2017 le indagini della squadra mobile di Catania che hanno portato oggi all’arresto di 21 persone nell’ambito dell’operazione Beautiful Hybrid. L’attività d’indagine, nello specifico, è stata avviata in seguito alle dichiarazioni rese da un collaboratore di giustizia, già appartenente al gruppo Nardo operante a Lentini, cui si sono aggiunte, nei mesi successivi quelle di altri collaboratori, già esponenti del clan Cappello – Bonacccorsi e del clan Mazzei. Dalle dichiarazioni fornite sono partite le indagini che poi, il 23 settembre 2017, hanno portato alla scoperta della prima piantagione, contenente circa 2.500 piantine di marijuana a contrada Palma, a Scordia (Catania).

Le indagini tecniche condotte dalla squadra mobile – sezione criminalità organizzata, hanno permesso di individuare un’associazione per delinquere diretta e organizzata da Antonino Cosentino, Carmelo Straniero e Matteo Oliva, quest’ultimo assistente Capo della Polizia di Stato, con la partecipazione di Andrea e Giovanni Nicolò Straniero, Umberto Beninato, Domenico Bonifacio e Stefano Cianfarani (militare dell’Arma dei carabinieri), finalizzata alla coltivazione, produzione, trasporto, detenzione e cessione di cocaina e marijuana.

L’organizzazione si occupava di impiantare coltivazioni di marijuana in appezzamenti di terreno ricadenti nel territorio di Scordia, di cui avevano la disponibilità, per poi rivendere lo stupefacente ricavato sia ad acquirenti siciliani che stranieri, abbattendo così i costi di approvvigionamento che esisterebbero nel caso di appezzamenti lontani. Le indagini hanno inoltre evidenziato come Cianfarani (il carabiniere in servizio a Palagonia) assicurasse protezione costante alle coltivazioni allestite dai complici dai controlli di polizia.

Da alcune intercettazioni è emerso che gli indagati facevano più volte riferimento al grande quantitativo di droga venduto e al corrispettivo guadagno che però non è stato possibile quantificare esattamente. Accanto alle 2.500 piante di marijuana sequestrate a contrada Palma, infatti, gli indagati avevano già predisposto un altro appezzamento di terreno che sarebbe stato destinato a contenere altre piante di marijuana insieme ad altre piantagioni di skunk – varietà di cannabis – realizzando quelle droghe leggere chiamate “ibridi belli” (da cui deriva il nome dell’operazione).

Nel corso dell’attività di indagine sono state accertate diverse cessioni di sostanza stupefacente che Matteo Oliva (assistente capo della Polizia di Stato) e Rocco Ragusa hanno effettuato a numerose persone che, a loro volta, la commercializzavano nei comuni di Scordia, Palagonia e Militello in Val di Catania e in quello nisseno di Riesi dove un altro acquirente, Fabio Gaetano D’Antona, pregiudicato, aveva acquistato la droga.

Ad un certo punto però, qualcosa all’interno dell’associazione a delinquere si rompe. Il carabiniere coinvolto, Stefano Cianfarani, si sarebbe infatti allontanato perché un associato straniero lo avrebbe informato del fatto che Matteo Oliva e Rocco Ragusa stessero progettando altre piantagioni con acquirenti stranieri senza informarlo dall’inizio.

Matteo Oliva e Stefano Cianfarani sono stati quindi indagati per corruzione per non avere effettuato le dovute attività di denuncia, indagini e sequestri in relazione alle illecite attività dei corruttori. Il giudice per le indagini preliminari, valutate le dichiarazioni rese dai collaboratori di giustizia a carico di Giuseppe Bennardo, poliziotto della squadra mobile di Catania, anch’egli coinvolto, ha disposto a suo carico gli arresti domiciliari per il reato di favoreggiamento personale per avere aiutato gli indagati a eludere le investigazioni dell’autorità.

La 21esima persona coinvolta, al momento risulta irreperibile.