Pranzo da Biagio Conte, poi la tappa a Brancaccio e l’arrivo in Cattedrale: prosegue la visita di Papa Francesco

Pranzo da Biagio Conte, poi la tappa a Brancaccio e l’arrivo in Cattedrale: prosegue la visita di Papa Francesco

PALERMO – Un pasto frugale e all’insegna della convivialità quello di Papa Francesco, che ha condiviso un pranzo a km 0 a base di prodotti coltivati dalla missione ‘Speranza e carità’ di Biagio Conte: cous cous, pollo e cannoli siciliani con i 1500 ospiti del missionario laico all’interno della sua missione in via Decollati. Dopo il pranzo, Bergoglio si è trattenuto qualche momento in compagnia di alcuni fedeli presenti per lui, tra i quali diversi disabili.

Successivamente il Papa si è recato sul luogo del martirio del beato Pino Puglisi a piazza Anita Garibaldi, che proprio a partire da oggi cambia il suo nome diventando piazza Giuseppe Puglisi. Una volta arrivato, Bergoglio ha salutato i fedeli assiepati in sua attesa e dopo aver deposto un mazzo di rose rosse sul luogo del martirio di padre Puglisi, si è trattenuto con l’arcivescovo Lorefice per un breve momento di preghiera. Il Papa ha poi salutato i familiari del sacerdote ucciso dalla mafia e benedetto una bambina gravemente ammalata, recandosi poi in Cattedrale dove ha fatto una breve sosta davanti alla tomba di Puglisi prima di presiedere all’incontro con il clero.

Ad inaugurare l’incontro, mons. Lorefice, che ha ringraziato ancora una volta il pontefice per la sua visita nel capoluogo, rimarcando come tutto il clero si senta “sostenuto dalla sua preghiera e dalla sua conferma“.

Dal canto suo, il Papa ha ribadito il principio di vita del religioso: “La nostra non è una professione in cui fare carriera, ma una missione. Vita e liturgia non possono andare su due binari differenti. Il sacerdote è uomo di Dio 24 ore su 24, non uomo del sacro quando indossa i paramenti. Non amministra la pace solo nei confessionali, ma ovunque“.

Un pensiero rivolto anche alle religiose: “La vostra missione è grande, perché la Chiesa è madre, e il suo modo di accompagnare deve sempre vere un tratto materno“.

Dura condanna del pontefice nei confronti del clericalismo: “La Chiesa non sta sopra al mondo, ma dentro il mondo per farlo fermentare, come lievito nella pasta. Per questo, cari fratelli, va bandita ogni forma di clericalismo. Non abbiano in voi cittadinanza atteggiamenti altezzosi, arroganti o prepotenti. Per essere testimoni credibili va ricordato che prima di essere preti, siamo sempre diaconi. Prima di esser ministri sacri, siamo fratelli di tutti“.

Un secco “no” anche alla malsana pratica dell’inchino delle statue durante le processioni sotto casa dei mafiosi, indicando don Pino Puglisi come modello da imitare.

Infine, Papa Francesco si è recato in piazza Politeama per incontrare i giovani, riprendendo in serata la strada verso Roma.