Chiusure domenicali e nei festivi, è tempo di riforme. Sorbera: “Troppi squilibri e forzature”

Chiusure domenicali e nei festivi, è tempo di riforme. Sorbera: “Troppi squilibri e forzature”

CATANIA – Disciplinare e rivedere gli orari di apertura e chiusura, la turnazione e la possibilità di ripristinare i festivi e le domeniche come giorni di riposo per tutte le attività commerciali. Tiene banco, in questi giorni, il nuovo disegno di legge lanciato dal governo e sottolineato, in modo particolare, da Luigi Di Maio, leader del Movimento 5 Stelle.

A Roma, sono almeno quattro le posizioni da valutare: oltre i pentastellati, infatti, esistono anche le proposte di Lega, PD e di un’iniziativa popolare, tutte da tenere in considerazione.

Per spiegare quali sono e quali potrebbero essere le problematiche abbiamo sentito il direttore della Confesercenti Sicilia, Michele Sorbera.

“Nel 2013, Confesercenti Nazionale e la Conferenza Episcopale Italiana hanno depositato un disegno di legge di iniziativa popolare con 150mila firme, con il quale si chiedeva e si chiede la modifica di un’apertura indiscriminata delle attività commerciali – afferma Sorbera -. Con questa proposta, ancora oggi ferma in Parlamento, abbiamo chiesto una revisione della norma attuale, approvata nel 2011″.

L’obiettivo dichiarato è quello di garantire almeno 8 chiusure obbligatorie l’anno, in concomitanza con le più importanti feste civili e religiose, “con la possibilità di lasciare spazio alle Regioni e ai comuni di scegliere altri giorni di chiusura delle attività commerciali durante l’anno, così come accadeva in passato”.

Con la nascita dei grandi centri molte piccole attività locali, a gestione diretta e con pochi dipendenti, ne hanno fatto le spese, “visto che, ad oggi, diventa difficile stare al passo della grande distribuzione organizzata, sia in termini di clientela, ma anche nell’ambito degli orari di lavoro”.

In Sicilia e, soprattutto, a Catania, così come conferma senza mezzi termini Michele Sorbera, “la grande distribuzione ha determinato uno squilibrio enorme con le fasce-medio piccole. A questa va aggiunto il commercio online, che ha fatto registrare un calo nei fatturati delle aziende”.

Regolamentare le chiusure e gli orari sembra semplice, ma esistono aspetti su cui bisogna focalizzarsi particolarmente, come quello legato alle aree turistiche. Soprattutto in Sicilia, infatti, sono molti i comuni a prevalente economia turistica.

“Il rischio è quello di far diventare l’eccezione la regola – dichiara Sorbera –. Sfruttando l’aspetto turistico, molte attività aprirebbero in deroga. Ma qui scatta un grande problema: la maggior parte dei comuni siciliani sono stati riconosciuti come località turistiche. È chiaro che siamo di fronte a una forzatura. Le esigenze da affrontare, dunque, sono molteplici. Ad esempio, molte piccole aziende sentono e hanno la necessità di aprire e lavorare la domenica, secondo le proprie necessità di mercato. Serve, quindi, fare chiarezza: come Confesercenti – conclude il direttore – chiediamo una profonda regolarizzazione“.

Entro la fine dell’anno, forse, se ne saprà di più: ad oggi, però, la situazione sembra necessitare di una revisione urgente.