Fratello difende la cognata incinta, 20enne gli spara contro: “Ti ammazzo stavolta!”

Fratello difende la cognata incinta, 20enne gli spara contro: “Ti ammazzo stavolta!”

PIETRAPERZIA –Ieri notte, gli uomini della squadra mobile di Enna – diretti dal V.Q.A. dr. Gabriele Presti e coordinati dal commissario capo dr. Emanuele Vaccaro –, insieme agli uomini dell’U.P.G.S.P., dell’ufficio servizi della questura di Enna e del commissariato di polizia di Piazza Armerina, hanno arrestato per tentato omicidio, per minaccia aggravata, per porto e detenzione illegale di armi da sparo, ricettazione e per esplosioni pericolose un giovane di Pietraperzia, Cristian Arnone, 20 anni, con precedenti di polizia.

In particolare, Arnone stava litigando per l’ennesima volta con la compagna, a causa di futili motivi. Il fratello del 20enne, che abita nella casa accanto, sentendo i lamenti della cognata, e percependoli come particolarmente disperati rispetto alle altre volte, ha deciso di intervenire nel tentativo di riappacificare gli animi.

È scoppiata, però, una furibonda lite fra i due fratelli. Sono volati insulti e qualche schiaffo, poi Arnone si è allontanato. È andato a prendere una pistola nascosta ed è ritornato sparando in aria un primo colpo e poi un altro all’indirizzo del fratello, urlando “Ti ammazzo stavolta!”, mancandolo miracolosamente, evidentemente infastidito dalla sua “intromissione”. Subito dopo si è dato alla fuga.

Le pattuglie più vicine in quel momento erano quelle della Questura di Enna le quali si trovano proprio a Pietraperzia per particolari servizi di vigilanza predisposti dal questore di Enna. I poliziotti sono intervenuti subito sul luogo della sparatoria ma dell’uomo con la pistola non c’era inizialmente traccia, a parte un primo bossolo calibro 9 sulla strada.

C’erano, però, i suoi parenti, sconvolti e terrorizzati. C’era anche la moglie del fratello minacciato, all’ottavo mese di gravidanza, la quale, a seguito del forte spavento, è stata costretta a recarsi in ospedale per accertamenti medici.

A quel punto da Enna sono partiti gli uomini della squadra mobile i quali, in ausilio al personale già sul posto, si sono lanciati alla ricerca del fuggitivo.

Una sola volante era  rimasta nelle vicinanze dell’abitazione dei due fratelli ed è stato proprio al personale di questo equipaggio che, all’improvviso, si è presentato il ricercato. Voleva tornare a casa ma i poliziotti lo hanno bloccato immediatamente. Della pistola, però, non c’era traccia.

Così, svolte le prime indagini, sono state ascoltate tutte le testimonianze dei presenti, in particolare circa la paura del fratello minacciato che, a questo punto, temeva per la propria vita e per quella dei propri familiari.

Durante la perquisizione i poliziotti hanno trovato anche una scatola di 50 cartucce calibro 9; mancano circa una ventina di proiettili ma il bossolo per terra è verosimilmente uno di questi.
Ogni prova è stata sequestra e l’uomo è stato arrestato per tentato omicidio, per minaccia aggravata, per porto e detenzione illegale di armi da sparo, ricettazione e per esplosioni pericolose.

Poi, su disposizione della locale autorità giudiziaria, nella persona del sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Enna, dott. Francesco Lo Gerfo, Arnone è stato trasportato nella casa circondariale di Enna.