10 luglio 1943. Settantacinque anni e non li dimostra: lo sbarco degli angloamericani in Sicilia

10 luglio 1943. Settantacinque anni e non li dimostra: lo sbarco degli angloamericani in Sicilia

VITTORIA – 10 luglio 1943, 10 luglio 2018. Sono trascorsi 75 anni da quel fatidico giorno che la storia ricordi come la più grande invasione bellica, iniziata dalla Sicilia e mai avvenuta prima.

Scoglitti. Ricordi dolci e amari, divertenti e tristi, scene mai dimenticate come quella fredda visione di uno sbarco di soldati che rassomigliava molto all’immagine di un film.

Avevo, da poco compiuto 16 anni, e quella mattina, era il 10 luglio del ‘43, mi ero alzato all’alba e, con la mia canna da pesca, mi ero avviato alla marina, situata a poche centinaia di metri da casa mia, quando, all’improvviso, rumori strani, come lo stridio assordante di cinghie di ferro e una visione di nuvole nere che sovrastava un mare burrascoso e migliaia di imbarcazioni di ferro che si avvicinavano sulla spiaggia piene di soldati armati, auto e camion, mi fecero salire in cuore in gola. Mi affacciai sugli scogli, come se fossero state le gradinate di un teatro all’aperto, e assistetti, per ore e ore, allo sbarco sull’arenile di soldati, come se questi venissero da un altro pianeta. Dissi fra me e me: Giovanni arrusbigghiti! Ma il fatto era che non dormivo affatto… Una donna, al rumore assordante che non dava alcun attimo di respiro, si affacciò ad una finestra che dava sulla via Messina, la strada che costeggia tutt’oggi il mare, e spaventata dall’arrivo dei militari si mise a pregare: ‘Santa Barbara nun durmiti ca i trona su partuti, sunu arrivati ’nmezzu a via, Santa Barbara aiutati a mia…, Santa Barbara, nun durmiti, ca li bummi su vinuti, Santa Barbara, jttàtili luntanu a mezzu o mari, unni non ci sunu né cristiani e manco animali…’“.

La gente iniziò ad avvicinare a vedere quello inusuale spettacolo.

Questo è quanto raccontato dal Signor Giovanni Cataudella, uno dei pochi spettatori tutt’ora viventi di Scoglitti, alla Delegazione Militare della Divisione Acqui, capeggiata dal Generale Vincenzo Santo, in occasione di una Visita nei Luoghi dello Sbarco, qualche anno addietro e per la quale ha persino ricevuto una targa di riconoscimento, quale testimone dell’ Evento, di quel giorno apocalittico dove migliaia di imbarcazioni di tutte le forme e centinaia di migliaia di soldati, armati di tutto punto, avevano cancellato il mare e la spiaggia, formando un enorme tappeto nero che avanzava verso l’entro terra. E il signor Giovanni, detto anche il Gemello, che ancora e alla veneranda età di 91 anni, ha aggiunto: “Paura sì. Ma poi i miricani, furono pronti a regalare cioccolata, pacchetti di sigarette Camel, Pall Mall e gomme miricane, dette ‘cciunchi’ e dissolsero ogni timore di paura e tutto si tramutò in una voglia di libertà estrema e di tornare a vivere dopo il lungo buio dei bombardamenti“.