Danza: emozioni e talento al teatro Ambasciatori di Catania

Danza: emozioni e talento al teatro Ambasciatori di Catania

CATANIA – Il 4 luglio, al Teatro Ambasciatori di Catania, ha avuto luogo il secondo saggio del Centro Studi Danza “Lo Schiaccianoci” con la direzione artistica di Federica Cucè. Il saggio è stato diviso in tre filoni.

Il primo, “I colori della vita”, che attraverso le musiche del Rondò Veneziano ricche di allegria, velocità e vitalità, vede esibire gli allievi di classico.

A seguire quello del “Galà”, il filone delle coreografie che durante il corso dell’anno hanno avuto riconoscimenti e premi. Al suo interno si intravede un linguaggio corporeo che calza a pennello con la musica che lo fa vivere, bellissime le coreografie “Ci sto pensando da un po’” e “ Uno, nessuno, centomila” della ballerina e coreografa Cristina Bellia, che spiccano per rappresentazione danzata e capacità comunicativa ed emotiva. Esaltante la performance dell’allieva Marzia Misuraca di soli 17 anni che, seppur danzando da soli due anni, dimostra maturità artistica, tecnica, espressività e capacità di donare al pubblico, in suo possesso tutte qualità che deve avere un’artista.

Tra le coreografie sbalordisce anche “Mille bolle blu” di Carmen Minasi, che vede in scena le ballerine più piccole che, nonostante la giovanissima età, si muovono con disinvoltura e controllo del proprio corpo.

Terzo e ultimo filone è una reinterpretazione del famosissimo romanzo di Victor Hugo “Notre Dame de Paris”, coreografato da Federica Cucè, con le musiche di Riccardo Cocciante.

Quest’ultimo rappresenta la potenza e la capacità comunicativa che ha la danza, capace di smuovere le corde delle emozioni dell’essere umano come quelle di una chitarra.

L’intero saggio scorre in maniera fluida nella sua completa organicità, coinvolgente ed emozionante, cattura e attira grazie anche all’accuratezza dei minimi dettagli, oggetti di scena azzeccati per non escludere una voglia di fare, una padronanza scenica e qualità della produzione svolta non indifferente.

Lunga è la strada nel mondo dell’arte… è fatta di buche e difficoltà, c’è ancora tanto migliorare, ma si sa che nell’arte non si finisce mai di migliorare se stessi.