Fast – La Rosa, è scontro in Amt: “Perplessi ed esterrefatti”. Il presidente: “Rispettati tutti gli adempimenti”

Fast – La Rosa, è scontro in Amt: “Perplessi ed esterrefatti”. Il presidente: “Rispettati tutti gli adempimenti”

CATANIA – Non si fermano le polemiche tra l’Amt, Azienda Metropolitana Trasporti di Catania, e il Sindacato Lavori Mobilità Fast Confsal, riguardo alla sottoscrizione dell’Accordo aziendale, applicato questa mattina e sottoscritto lo scorso 14 giugno.

Quest’azione viene giudicata dal segretario provinciale del sindacato Giuseppe Cottone in palese violazione e spregio dell’attuale normativa contrattuale di riferimento. I vertici del sindacato lamentano anche il fatto che i le sigle firmatare dell’Accordo aziendale non hanno avuto modo di consultare i lavoratori, tramite assemblea e/o Referendum, così come previsto dal Ccnl di categoria del 2015, Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro, e dall’Accordo interconfederale del 2014.

Nonostante questo il presidente dell’Amt Puccio La Rosa, non tenendo conto della richiesta formulata entro i 10 giorni utili dalla firma dell’Accordo di cui trattasi dal 30% della forza lavoro dell’azienda, che ne veniva chiesta l’indizione del Referendum, ha deciso comunque di applicare il documento.

“Siamo veramente perplessi ed esterrefatti che ciò sia potuto accadere – dichiara Cottone – e ancor di più meravigliati del fatto, se si considera che il Presidente della Partecipata è un illustre avvocato e persona accorta. Alla luce di tutto questo, abbiamo dato mandato ai nostri legali di accertare se quanto avvenuto sia corretto, o se, invece, l’Accordo in questione non può spiegare effetti giuridici sul personale. Intanto, per la giornata del 25 luglio prossimo, siamo stati convocati dal Dtl di Catania”.

Dello stesso avviso anche Giovanni Lo Schiavo, segretario regionale Fast Confsal, che afferma: “Una situazione, surreale, inaudita e inammissibile, venutasi a determinare fuori dalle basilari regole democratiche, previste dal contratto collettivo e dagli accordi interconfederali, in materia di Accordi aziendali applicati all’unità produttiva e delle procedure previste. Uno sfregio gravissimo al sistema democratico interno all’azienda senza precedenti, ai fini delle dovute e necessarie consultazioni, previste in capo ai lavoratori, propedeutiche all’applicazione dell’Accordo aziendale, tenuto conto che gli stessi sindacati firmatari l’Accordo, ci risulta, non abbiano indetto né assemblee e men che meno Referendum. Ma vi è di più: ci risulta inoltre che oltre il 30% dei lavoratori dell’Amt , entro i 10 giorni previsti dalla firma dell’Accordo aziendale, cioè, entro il 24 giugno, avevano inoltrato formale istanza per chiedere l’indizione del Referendum, per sottoporre al vaglio lo stesso, ma anche questa stessa richiesta è rimasta senza riscontro alcuno. A fronte di tutto questo, chi di competenza, dovrà spiegarci come stanno le cose e come si sono svolti i fatti, in maniera pubblica e carte alla mano. Pretendiamo dalle istituzioni preposte, un’operazione verità su quanto sta accadendo. Come sindacato rappresentativo in seno alla partecipata, e nell’interesse dei nostri associati, non siamo assolutamente disponibili ad accettare atti di prevaricazione da parte di chiunque. In tal senso, confidiamo nel buon senso e nell’onestà intellettuale del presidente La Rosa, peraltro esimio giurista, persona perbene e di buon senso”.

Tanto immediata quanto secca la risposta del numero uno dell’Amt La Rosa, che puntualizza: “L’azienda ha finora rispettato tutti gli adempimenti, soprattutto per offrire un servizio sempre più efficiente, che la porta a essere con il bilancio in attivo. Rispetto le organizzazioni sindacali, con le quali c’è sempre scambio di idee che mirano al raggiungimento del benessere dei lavoratori, ma non mi va di entrare nel merito delle loro beghe”.