Dramma rosanero: colpe proprie, furbizie altrui, errori arbitrali

Dramma rosanero: colpe proprie, furbizie altrui, errori arbitrali

PALERMO – È finita nel peggiore dei modi la stagione del Palermo: la squadra rosanero, sconfitta sul campo per 2 a 0 dal Frosinone, deve amaramente rinunciare ai sogni di un immediato ritorno in Serie A e affrontare con prospettive di grande incertezza un’altra stagione in B.

Senza i soldi del paracadute, che peraltro non hanno sortito effetto positivo, con il disimpegno più volte annunciato da Zamparini e confermato dalla sua dichiarazione a caldo subito dopo la partita di ieri “Naturalmente la squadra attuale va smontata del tutto”, il futuro della società di Viale del Fante appare nebuloso oltre misura.

Ma, archiviare la partita dello Stirpe senza fare alcune doverose considerazioni parrebbe offensivo verso gli uomini di Stellone, che hanno sicuramente delle colpe, ma che sono stati travolti da una serie di circostanze inimmaginabili e incredibili, a cominciare dalla designazione di un arbitro di Roma, il signor La Penna, alla direzione di una gara in cui era impegnato il Frosinone, squadra di una città che dista meno di 90 chilometri da Roma.

E l’arbitro Penna, al 15° del secondo tempo, con il Frosinone in vantaggio per 1 a 0, si è reso protagonista di un episodio che, al suo confronto, ha fatto apparire Amleto un decisionista: su fallo di Brighenti ai danni di Coronado, che le immagini hanno poi dimostrato essere avvenuto sulla linea che delimita l’area di rigore e quindi passibile di penalty, ha dapprima concesso una punizione dal limite, poi ha cambiato parere assegnando il rigore e alla fine, accerchiato dai giocatori del Frosinone, ha modificato la sua decisione concedendo la punizione dal limite.

Le colpe dei rosanero sono quelle di non essere riusciti a ragionare da squadra: dopo un primo tempo discreto, nel quale erano riusciti a passare indenni dal clima intimidatorio che i ciociari avevano creato in campo, con interventi al limite del regolamento, e sugli spalti, con un tifo lecito incessante, nel secondo tempo si erano fatti travolgere dalla furia agonistica degli uomini di Longo e nell’unica disattenzione difensiva, troppo spazio concesso a Maiello per tirare, al 7° minuto della ripresa erano passati in svantaggio.

Da quel momento in campo si è smesso di giocare: a ogni intervento dei giocatori rosa, i ciociari crollavano a terra moribondi e quando non c’erano interventi si accasciavano per i crampi.

Ma il massimo dell’atteggiamento anti sportivo degli uomini in tenuta gialla si è avuto nei minuti di recupero, quando, immortalati dalle telecamere di Sky, si sono visti i giocatori della panchina del Frosinone, a ogni azione offensiva del Palermo, scaraventare in campo dei palloni per fare interrompere il gioco.

La vittoria del Frosinone è stata macchiata, a fari spenti, anche dalle inopportune dichiarazioni di Moreno Longo, che, ai microfoni di Sky Sport, riferendosi al Palermo, ha detto che, se avessero vinto i rosa, sarebbe andata in Serie A una squadra che non ha il bilancio a posto.

E giustamente, sempre dai microfoni di Sky Sport, il presidente del Palermo, Giovanni Giammarva ha ripreso l’allenatore del Frosinone per le sue affermazioni minacciando addirittura di adire le vie legali.

Il presidente Giammarva ha anche preannunciato una riserva contro l’omologa del risultato per l’invasione di campo effettuata dai tifosi del Frosinone dopo il gol di Ciano, quando ancora mancava più di un minuto alla fine dell’incontro.

C’è da dire che l’invasione avrebbe potuto mettere in serio pericolo l’incolumità dei giocatori in campo, quelli in maglia rosa in particolare, che sono stati costretti a una fuga precipitosa verso gli spogliatoi.

Non sappiamo quali possano essere i risvolti della riserva e del successivo ricorso paventato da Giammarva, ma in ogni caso la partita di ieri sera ha avuto un brutto epilogo, non solo per il Palermo, ma per tutto lo sport italiano.