Catania, commercialisti: occorre un sistema fiscale più equo

CATANIA – Un sistema fiscale più equo e attento, che non colpisca i contribuenti in maniera indifferenziata e rifletta con maggiore aderenza il contesto reale: questo l’obiettivo a cui tendono alcune novità normative in materia tributaria.

Il tema è stato al centro del convegno organizzato dall’Ordine etneo dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili (Odcec) – presieduto da Sebastiano Truglio – in collaborazione con MySolution Formazione, svoltosi all’Hotel Nettuno di Catania.

I maggiori aggiornamenti riguardano il noto redditometro, lo strumento di valutazione delle “tasche” dei cittadini che, a seguito delle modifiche introdotte dal decreto ministeriale del 2012 e tenuto conto delle correzioni apportate dalla segnalazione del Garante per la Privacy, ha istituzionalizzato un nuovo metodo per misurare l’effettiva capacità contributiva di ognuno e dunque accertare, dal periodo d’imposta 2009, l’eventuale evasione fiscale.

«C’è ancora molta strada da fare – ha commentato il vicepresidente dell’Odcec Ct Mario Indelicato, che ha moderato l’incontro– un segnale importante arriva con la recente sentenza della Corte Costituzionale n.228 dello scorso 6 ottobre, con la quale si dichiara illegittimo il metodo di calcolo secondo cui, in precedenza, i prelevamenti sui conti bancari dei professionisti, se non giustificati, venivano considerati compensi non dichiarati”.

“Di conseguenza – ha continuato Indelicato – i lavoratori con partita Iva non possono essere soggetti alla presunzione dei prelevamenti non giustificati uguale a compensi professionali imponibili, per cui l’Agenzia delle Entrate dovrebbe annullare i contenziosi aperti in questo senso».

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Si tratta di un importante spartiacque per la categoria dei lavoratori autonomi, che vengono così a differenziarsi, com’è ragionevole, da qualsiasi attività imprenditoriale.

«Sarebbe opportuno estendere l’abolizione della presunzione “prelievi non documentati = costi in nero” anche per le imprese o comunque ai loro soci quando i conti siano agganciati a quelli dell’impresa» ha affermato Maurizio Tozzi, responsabile scientifico e coordinatore del Master MySolution, intervenuto come relatore insieme al commercialista Pier Vincenzo Cicero.

Oltre che per il redditometro, si registrano rilevanti cambiamenti anche nell’ambito degli studi di settore, cioè le analisi economiche condotte per rilevare i parametri fondamentali di liberi professionisti, lavoratori autonomi e imprese.

«La rilevanza delle spese rappresenta il punto saliente del nuovo redditometro rispetto alla versione precedente – ha aggiunto il vicepresidente– aggiungendo anche altre informazioni quali l’accumulo del risparmio, le spese per elementi certi indicati in dichiarazioni ed eventualmente il fitto figurativo. Constatato che il risultato spesso non era oggettivo, si è manifestata la necessità di rendere l’operazione più aderente all’attuale mercato professionale».

In questa direzione si pone infatti anche l’obbligatorietà del contraddittorio preventivo prima di un’eventuale avviso di accertamento nei confronti del contribuente, su cui perciò grava l’onere della prova. Occorre quindi che il destinatario debba essere messo in condizioni di far valere le proprie osservazioni prima che si proceda alla sua sanzione.