Dipendente pagata 2 euro l’ora per lavorare in nero: denunciato titolare b&b del centro di Catania

Dipendente pagata 2 euro l’ora per lavorare in nero: denunciato titolare b&b del centro di Catania

CATANIA – Gli uomini dei commissariato di Nesima e Borgo Ognina hanno unito le forze per affrontare un nuovo servizio di controllo del territorio su larga scala, che ha preso in esame diversi reati, sempre più presenti nel territorio etneo.

Nei giorni scorsi sono state controllate diverse strutture ricettive, a carattere imprenditoriale e/o familiare, la cui conduzione, in molti casi, non è risultata in linea con le norme di pubblica sicurezza o con quelle tributarie e fiscali.

Un caso emblematico è quello di un bed and breakfast del centro storico nel quale, nonostante fosse stata autorizzata l’attività di affitto di quattro camere, erano, invece, disponibili sei alloggi, tanto da consentire al titolare di pubblicizzare il proprio esercizio come “albergo”. Oltre all’evasione fiscale e all’abusivismo dell’esercizio stesso, durante i controlli è emersa anche la presenza di una lavoratrice priva di contratto di lavoro (e quindi priva delle più elementari garanzie di legge quali, per esempio, il diritto al giorno di riposo settimanale), che percepiva una paga di appena 2,65 euro l’ora. Nella struttura sono stati riscontrati anche problemi in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro.

La lunga serie di rilievi a carico del titolare ha portato alla sua denuncia per lo sfruttamento dello stato di bisogno del lavoratore, la segnalazione all’Asp Spresal per la violazione delle norme in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e la sanzione amministrativa che punisce l’inosservanza alle prescrizioni dell’autorità della pubblica sicurezza e che prevede una sanzione in denaro fino a 3.098 euro.

In totale, sono ben 15 le strutture ricettive per le quali è stata accertata l’attività di affitto “in nero”.

Nell’ambito del servizio, è stata anche controllata la posizione di una donna che aveva affittato, da oltre dieci anni, un’intera palazzina “in nero”, eludendo completamente gli obblighi fiscali e di pubblica sicurezza: i contratti di affitto, infatti, vanno denunciati, entro le 48 ore, alle autorità.

Sono seguiti controlli a detenuti domiciliari e agli arresti domiciliari ed è stata scoperta anche l’assegnazione indebita di un alloggio popolare, subaffittato a una terza persona dal (non più) “legittimo” titolare, che disponeva di un’altra abitazione.