Autismo, quando una semplice uscita può mettere a disagio il bambino

Autismo, quando una semplice uscita può mettere a disagio il bambino

CATANIA – Lo scorso 2 aprile è stata la giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo, istituita dalle Nazioni Unite nel 2007; momento per discutere e informare la gente sull’importanza dell’argomento. Se per molti questi “problemi” si esauriscono quel giorno, una quota sempre maggiore di popolazione si ritrova a conviverci tutti i giorni.

Al momento non esiste una diagnosi certa sul suo manifestarsi, ma i soggetti colpiti sono i bambini dai nove mesi ai tre anni. Tra le possibili cause emerge la predisposizione genetica, anche se ancora non è stata individuata una causa univoca. Infatti, anche quando presentano la stessa patologia, ogni bambino rappresenta un caso isolato.

Gli studi portati avanti riguardo questo disturbo sono tanti e vi sono sempre più terapie per aiutare a migliorarli. Ogni metodo ha lo scopo di sviluppare determinate capacità del paziente. Tra i vari obiettivi della terapia, di cui ci parla la psicologa, Anna Romeo, specializzata nei disturbi dello spettro autistico, vi è quello di educarli a stare nei luoghi pubblici in presenza di persone estranee.

Molti bambini trovano difficoltà a uscire fuori casa e ad approcciarsi con altra gente. “Ci sono bambini che vengono anche disturbati dall’esterno e dai rumori e anche andare semplicemente al ristorante, per loro potrebbe essere motivo di disagio – dichiara la dottoressa -. Questo non vuol dire che bisogna evitare i contatti con ambienti diversi da quelli familiari, ma scegliere magari posti mirati per i bambini”.

“È importante scegliere luoghi poco affollati e in orari in cui solitamente c’è meno gente, perché potrebbero essere infastiditi dalla confusione – continua la psicologa -. Anche un locale troppo grande, che dà senso di dispersione, potrebbe essere una causa di disagio, così come l’attesa tra una portata e l’altra. In questi casi, è opportuno tenere il piccolo impegnato in qualche attività; ad esempio, giocando con il tablet o con altri giochi portati da casa”. Ridurre i tempi vuoti è essenziale per far sì che il bambino non si agiti ed evitare così situazioni in cui si è costretti ad andarsene per tutelarlo talvolta dagli occhi indiscreti della gente.

Per raggiungere questo obiettivo ci sono anche trattamenti specifici: a volte lo stesso terapista, in una prima fase, accompagna i genitori nelle uscite per metterli nelle condizioni di poter constatare da vicino i metodi per gestire al meglio la condizione del figlio. Successivamente, a poco a poco, avviene il distacco.

Il mondo dell’autismo è un mondo amplio e delicato. Le terapie in atto sono diverse e apportano notevoli miglioramenti e progressi. Non si può guarire da questa patologia, ma seguendo le giuste cure si riescono a sviluppare tante abilità e capacità.

Foto di repertorio