David Coco è Leoluca Bagarella ne “Il Cacciatore”

David Coco è Leoluca Bagarella ne “Il Cacciatore”

CATANIA – Continua con successo la messa in onda della serie tv “Il Cacciatore”, diretta da Stefano Lodovici e Davide Marengo in onda ogni mercoledì su rai due, ispirata al libro “Cacciatore di mafiosi” del magistrato Alfonso Sabella.

Mercoledì 28 marzo sarà trasmessa la terza puntata della fiction in gara al “Festival Cannes Series” scelta tra le dieci qualitativamente più belle a livello internazionale. Un prodotto cinematografico, lontano dai soliti stereotipi, che con umanità racconta per la prima volta in assoluto il periodo successivo all’arresto di Riina e Provenzano e la sconfitta della mafia corleonese. In un bar del centro incontriamo l’attore David Coco che dà il volto al boss Leoluca Bagarella cercando di scoprire cosa c’è dietro una fiction così innovativa per tecnica e sceneggiatura.

“Il Cacciatore” ha conquistato critica e pubblico ponendosi subito in modo diverso ai soliti film di mafia e apre una porta sull’intimità dei protagonisti indipendentemente se siano buoni o cattivi.

“Racconta le persone in tutte le loro sfumature. Vengono affrontati anche gli aspetti umani dei protagonisti come ad esempio il privato di Bagarella e il rapporto intimo con la moglie Vincenzina senza, ovviamente, edulcorarne la figura di delinquente, ma sottolineando ancora di più la ferocia di quest’uomo capace di compiere come sappiamo efferati delitti”.

Sicuramente uno dei punti di forza è raccontare un momento della storia di Cosa Nostra mai toccata fino ad oggi.

“Alfonso Sabella il pm che catturò mafiosi come Bagarella o Brusca sferrò un grande colpo alla mafia ma nessuno al cinema o in televisione, fino ad ora, pensò di trattare quest’importante passaggio storico. Tutto il periodo successivo all’arresto di Riina e Provenzano, che segna una vittoria importante contro la mafia, non è stato mai oggetto di trasposizione cinematografica o televisiva e credo che questa doverosa attenzione da parte de “Il cacciatore” sia stata apprezzata non solo dagli esperti del settore ma anche da chi è rimasto affascinato da questa fiction”.

Una serie tv dall’alto valore sociale e qualitativo entrata di diritto al “Festival Cannes Series”.

“Siamo in competizione tra le migliori dieci fiction al mondo. Inutile negare che sia una bella gratificazione che conferma l’ottimo lavoro di tutti. Si è lavorato con uno sguardo dinamico capace di creare un particolare racconto cinematografico e non una semplice e sterile descrizione dei fatti per attrarre un bacino di telespettatori molto ampio con un montaggio accattivante e un uso molto particolare e moderno della fotografia fino ad arrivare, oserei dire, a realizzare un racconto pop ispirato sotto alcuni aspetti a Tarantino o Leone per intrigare e stimolare chi guarda”.

Recentemente l’abbiamo vista in scena al Verga ne “Il Giuramento”, da dove partì la tournée nazionale, nei panni del medico legale Mario Carrara che decise, accettandone le conseguenze, di non giurare al fascismo. Non posso non chiederle un commento su questo spettacolo dal forte impatto emotivo…

Il Giuramento è un testo straordinario scritto e diretto in maniera eccellente che spinge il pubblico a farsi delle domande ed emozionarsi con un momento storico importante del nostro vissuto legato al concetto di libertà. Il pubblico ha compreso la valenza di un testo che ha raccontato in un atto unico l’Italia conformista dei primi anni del fascio scrivendo i nomi dei dodici professori che senza conoscersi liberamente hanno detto no a Mussolini”.

Cosa c’è nel futuro di David Coco?

“Ci sono numerosi progetti, ma non posso dire molto tranne che ci rivedremo presto”.