Oltre 300 litri di petrolio in mare: funzionario dell’Isab di Priolo indagato per danni ambientali

Oltre 300 litri di petrolio in mare: funzionario dell’Isab di Priolo indagato per danni ambientali

SIRACUSA – Ancora problemi ambientali causati dagli scarichi di petrolio in mare in una delle zone industriali più note della Sicilia, quella tra Priolo e Augusta.

Sembra, infatti, che oltre 300 litri di petrolio siano arrivati in mare, nella rada di Augusta, minacciando ancora una volta l’ecosistema marino della zona e riattivando i dibattiti e le inchieste relative alla protezione ambientale.

Un ulteriore sversamento di materiale petrolifero sarebbe stato fortunatamente ostacolato dalla presenza delle panne assorbenti, ma ciò non vuol dire che l’avvenimento non abbia provocato diversi problemi e disagi tanto in mare, quanto sulla terraferma.

Un’indagine aperta in seguito ai fatti, guidata dal sostituto procuratore, Tommaso Pagano, ha rivelato nuovi dettagli sulla faccenda, che hanno portato al sequestro dell’oleodotto dal quale si sarebbe originata la perdita.

Inoltre, un impiegato dell’Isab di Priolo, nota multinazionale impegnata in attività di raffinazione, è attualmente indagato dalla procura di Siracusa per l’incidente che ha coinvolto la rada di Augusta.

Nel frattempo, continuano i controlli per verificare i danni ambientali causati dalla faccenda. Alcuni tecnici dell’agenzia regionale per la protezione ambientale hanno già prelevato un campione dell’acqua inquinata per effettuare nuovi controlli.

Foto di repertorio