Trasformismo Pd, parte il nuovo corso della pax crocettiana

Trasformismo Pd, parte il nuovo corso della pax crocettiana

PALERMO – Le immagini hanno una forza dirompente. La fotografia usata da NewSicilia.it per questo articolo proviene direttamente dal profilo facebook di Pippo Digiacomo, deputato regionale del Pd e presidente della commissione sanità.

In questa foto – che lo ritrae sorridente – al fianco di Lucia Borsellino, assessore alla Salute, e di Rosario Crocetta sembra che ci sia un’atmosfera rilassata. Gli ampi sorrisi di oggi, però, sono stati preceduti da settimane di tensioni, accuse e veleni.

È questa foto l’esemplificazione del trasformismo di un Pd che prima scarica il suo presidente perché non cede alla logica del rimpasto, salvo poi – a cambiamenti avvenuti – stringerlo in grembo come un figliol prodigo.

Ieri a Palermo i democratici si sono riuniti in assemblea, tante le assenze di peso e tra esse spicca quella dell’ennese Vladimiro Crisafulli, mai in linea con il governatore e coerente con la sua linea di pensiero.

Lo scontro tra Digiacomo e Crocetta – ampiamente raccontato dal nostro giornale – ha raggiunto picchi estremi. Dalle nomine nella sanità – specie per il caso Cantaro e Pellicanò a Catania finito in Procura – sino ai dossier lo scontro è stato totale.

“Ho trovato questo attacco di Rosario Crocetta a Pippo Digiacomo – dichiarava Enzo Napoli, del Pd etneo – l’ennesimo gesto di falsità, di ipocrisia e di pochezza umana e politica consumato ai danni del Pd e di uno dei suoi migliori dirigenti”.

Fausto Raciti – il giovane segretario – più volte era entrato in contrasto con il governatore. Tanto che Crocetta aveva polemicamente dichiarato: “Raciti chi?”.

Dopo il rimpasto il clima sembra cambiato. Le parole pronunziate ieri in assemblea sono cosparse di miele e anche i dissidenti – specie dell’area cuperliana – hanno dovuto ingoiare l’amara pillola.

“Con la nascita del nuovo governo Crocetta chiudiamo un lungo periodo faticoso segnato da un duro scontro al nostro interno e apriamo una nuova fase politica: il Pd oggi ha sulle spalle una responsabilità più grande”. Lo ha dichiarato il Raciti, che ha aggiunto: “Oggi registriamo un punto di svolta significativo, quel governo su cui ci siamo divisi non c’è più”.

A confermare le parole di Raciti è lo stesso Crocetta: “Non avevo dubbi sul fatto che avremmo ritrovato l’unità. Abbiamo allenato tutti i muscoli ora siamo pronti a fare un grande lavoro”.

“Ho in mente – ha aggiunto Crocetta – grandi provvedimenti di tipo amministrativo, ma preferisco non annunciarli. Ma vedrete, saranno dirompenti. L’assessore all’Economia presenterà la prossima settimana il Documento di programmazione economico e finanziario questo ci permetterà di accelerare il percorso del bilancio di previsione e della legge di stabilità”.

Il 12 settembre Cracolici dichiarava: “La commedia del Governo Crocetta è ormai alla fine. Si è trasformata in una farsa. A questo punto è meglio chiuderla qui”.

Ieri – prendendo evidentemente parte alla commedia – ha detto: “Si riparte, abbiamo tre anni a disposizione per far innamorare i siciliani del progetto di risanamento e di rilancio della Regione”.

Qualcuno che ha polemizzato in questo clima di pax crocettiana c’è stato. Tonino Russo, ex segretario Ds, ha constatato che “mezza assemblea era assente e questa la dice lunga sul giudizio che il partito dà a questo governo e all’operato di Raciti”.

“Temo – ha sottolineato Russo – i toni trionfalistici rispetto alla nascita del nuovo governo. Personalmente non lo ritengo né di alto profilo né di svolta. Di certo non è il governo politico che fino alla vigilia pretendevamo. Invece, purtroppo, è stato consentito che il veto alla partecipazione politica del Pd, si estendesse dai deputati a tutti i suoi dirigenti. Non mi pare sia stato un gran successo”.

Poi con una sferzante battuta sull’alto profilo della nuova giunta tecnica (“Alto profilo? Non si può pensare che lo diventi solo perché qualche assessora indossa le zeppe o il tacco 12”) ha lanciato qualche stilettata ai nuovi assessori, in particolare a Cleo Li Calzi e al suo passato con Lombardo.

Nonostante gli strali passati di gran parte del Pd il Crocetta ter andrà avanti. Non è bastato, invece, l’appello di Fabio Granata a far desistere Lucia Borsellino che continuerà a lavorare nella compagine governativa del presidente.