Assunzioni in cambio di favori: maxi inchiesta ad Agrigento, coinvolto il padre di Alfano

Assunzioni in cambio di favori: maxi inchiesta ad Agrigento, coinvolto il padre di Alfano

AGRIGENTO – Associazione per delinquere, truffa, corruzione, riciclaggio e inquinamento ambientale; di questo sono accusati i 73 indagati nell’abito della maxi inchiesta legata alla “Girgenti acque“; la società gestisce il servizio idrico e fognario di diversi comuni nell’agrigentino. Si parla ora di una possibile associazione a delinquere legata alle assunzioni. Fra gli indagati ci sono anche dei nomi particolarmente noti: Nicola Diomede, prefetto di Agrigento, Angelo Alfano, padre del ministro degli Esteri Angelino, e Raffale Lombardo ex presidente della Regione.

Indagati anche l’ex presidente della Provincia regionale di Agrigento Eugenio D’Orsi e poi deputati ed ex deputati,  dirigenti pubblici, giornalisti, avvocati e politici di Agrigento. In pratica, secondo i pm avrebbero usufruito di assunzioni per i propri familiari, o per loro stessi, da parte di Girgenti acque, in cambio di favori.

Coinvolta nella mega inchiesta anche un’altra azienda, l’Hidrotecne, società di distribuzione d’acqua, controllata però sempre dalla Girgenti acque. Nel listone degli indagati sono finiti anche Marco Campione, presidente della Girgenti acque e Pietro Arnone, amministratore di HIdrotecne.

Intanto dalla società è arrivata pronta la risposta: “Esprimiamo massima fiducia negli organi inquirenti. Confidiamo sulla celerità delle verifiche e degli accertamenti ritenuti necessari che possano diradare ogni ombra sulla gestione della Società. La dirigenza della Girgenti Acque è serena, in quanto ritiene di avere agito sempre in buona fede e nel rispetto della legge in un settore alquanto complesso