Picchiato dai genitori di un alunno: “Umiliato, non torno. Manca civiltà”

Picchiato dai genitori di un alunno: “Umiliato, non torno. Manca civiltà”

AVOLA – C’è amarezza nelle parole di Salvo Busà, l’insegnate 60 enne di educazione fisica vittima di un’aggressione subita a scuola ad opera del padre e della madre di un suo alunno.

Il professore, preso a calci e pugni dai due genitori, aveva rimproverato l’alunno in classe. Tanto era bastato perché il ragazzino chiamasse in “soccorso” il padre e la madre e desse il via al brutale pestaggio.

Busà, quasi sconfitto, ammette che gli insegnati ormai non riescono a governare i ragazzi che, appena vengono ripresi, rispondono a suon di insulti, fregandosene delle note sul registro.

Il docente è rimasto provato dall’aggressione subita all’interno della scuola media Vittorini di Avola, in provincia di Siracusa: ha una costola rotta e lividi sul viso. Il 60enne pensa adesso di mollare il suo lavoro, perché si sente umiliato e sfiduciato dall’intero sistema sociale in cui imperversa una totale mancanza di civiltà e non esiste più la sintonia fra insegnanti e famiglie.

Secondo la ricostruzione del docente, la mattina del pestaggio avrebbe invitato l’allievo, un ragazzo di seconda media, a chiudere una finestra. Il giovane lo avrebbe mandato a quel paese senza chiuderla e, alle insistenze del professore, avrebbe risposto lanciandogli contro un libro, finito a terra.

Padre e madre dell’alunno, rispettivamente di 47 e 33 anni, sono arrivati nemmeno mezz’ora dopo l’episodio, prontamente “denunciato” dal figlio. Entrambi sono denunciati per lesioni personali e interruzione di pubblico servizio. Si difendono dalle accuse sostenendo che, a lanciare il libro, non è stato loro figlio, bensì Busà che, addirittura, avrebbe colpito il 12enne allo stomaco, finendo al pronto soccorso.

Nessun pentimento da parte della 33enne che si dice pronta a scusarsi con il professore solo quando quest’ultimo avrà chiesto scusa al figlio.